Arezzo, 17 maggio 2016 - «Non siamo un corpo di serie B". Esplode la rabbia dei vigili del fuoco aretini. «Vengano i politici a rischiare la vita al posto nostro». Domani dalle 11 alle 12 sit-in sotto la bandiera del sindacato Conapo davanti alla Prefettura con la speranza di parlare con il prefetto, al quale chiederanno di farsi portavoce verso il governo del loro malessere dovuto «all’iniquo trattamento che ricevono dallo Stato».
«Equiparazione economica alle altre forze e più personale». Sono le richieste come ci spiega Fabio Cioni, segretario provinciale del sindacato. «Rischiamo la vita come e più degli appartenenti agli altri Corpi dello Stato e siamo impiegati nel pronto intervento operativo dal giorno dell’ assunzione sino al giorno della pensione, eppure siamo il Corpo meno retribuito e non abbiamo le tutele previdenziali degli altri corpi».
Il Conapo chiede di riequilibrare questa situazione. Carenze? «Ad Arezzo manca tra il 20 e il 30% del personale qualificato. Se fossimo al completo potremmo realizzare l’obiettivo di aprire un presidio a Sansepolcro dove, al momento, esiste un distaccamento di volontari. Per arrivare con le autobotti piene fin là ci vuole almeno mezz’ora. Un tempo interminabile in caso di incendio»