Arezzo, 31 gennaio 2016 - E' allarme furti: non solo nelle strade ma anche nei dati del palazzo di giustizia, forniti in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, avvenuta ieri mattina a Firenze in corte d’appello. I numeri sono quelli messi insieme dal presidente del tribunale Clelia Galantini e dal procuratore capo della repubblica Roberto Rossi.
Ne esce un quadro sofferente della giustizia aretina, povera di mezzi e ricca di problemi ma che riesce ad andare avanti, e ne escono i dati di una realtà: riesplode la questione della sicurezza dinanzi alle bande e ai singoli che fanno razzia.
Davanti ai giudici sono arrivati dalla metà del 2014 alla metà del 2015 (il periodo cui si riferiscono le cifre) 44 processi per rapina contro i 34 precedenti, 46 per furto in abitazione a fronte di 33, 133 per furto generico rispetto a 85. I casi di reati contro il patrimonio sono raddoppiati.
E poi la gran parte delle razzie resta a carico di ignoti e non approda mai in un procedimento penale. I numeri veri del fenomeno sono quelli che emergono dal quadro della procura e che La Nazione aveva già anticipato in autunno: 6225 reati contro il patrimonio a fronte di 5471 precedenti, 122 rapine rispetto a 85, 4448 furti (più della metà dei reati totali, 7798), 1098 furti generici a riguardo di 1004. Come a dire che sta qui, nei reati predatori (l’85% del totale) il vero allarme di una provincia per altri versi tranquilla.