
La protesta davanti a Banca Etruria ad Arezzo
Arezzo, 7 gennaio 2015 - Potrebbe la Bad Bank cui sono stati conferiti i crediti deteriorati (cioè quelli di riscossione difficile o quasi impossibile) della operazione di salvataggio trasformarsi in una concreta speranza per gli investitori rimasti in brache di tela dopo il decreto di novembre? Con qualche modifica non è escluso che possano usufruirne gli obbligazionisti subordinati, l'anima della protesta, ma anche gli azionisti, quelli della cui sorte nessuno o quasi parla.
In sostanza, 8,5 miliardi di sofferenze (2,7 quelle di Bpel) sono destinati a finire in Bad Bank al prezzo di realizzo di 1,5, valutati ossia al 17% del valore nominale. Sul mercato quei crediti deteriorati vengono di solito trattati a un prezzo tra il 25 e il 35%.
Significa che la Bad Bank potrebbe trasformarsi in un ottimo affare per chi la gestisce, cedendo le sofferenze al valore corrente di mercato, il guadagno starebbe nella differenza fra il 17% della valutazione iniziale e il 35 del mercato.
Bene, quella differenza fra il 17 e il 35 per cento vale un attivo di un miliardo e mezzo . E anche se invece di 17-18 punti percentuali fossero soltanto 10, la plusvalenza sarebbe comunque cospicua. Il decreto la destina per ora al Fondo di risoluzione e quindi alle banche che hanno finanziato la ricapitalizzazione dei 4 istituti salvati, in prima fila Intesa, Unicredit e Ubi. Ma le banche possono già contare su quanto incasseranno dalla cessione delle new bank, che potrebbe arrivare a 1,6 miliardi.
Più il miliardo e mezzo del prezzo di conferimento delle sofferenze. Resta un altro potenziale miliardo-miliardo e mezzo di utili della Bad Bank. Se il decreto fosse cambiato (ipotesi di questi giorni) potrebbe andare a ristoro dei risparmiatori. Mezzo miliardi per gli obbligazionisti sarebbe sufficiente a garantire il rimborso totale. Ce ne potrebbe essere, dunque, anche per gli azionisti. Dipende da quanto guadagnerà la Bad Bank e da come sarà ripartita la plusvalenza. Ma Bruxelles pretende l’azzeramento degli investitori (era capitale di rischio, dice la Ue).