REDAZIONE AREZZO

CASO GUERRINA / Intervista a Federica Sciarelli: "Un ritrovamento anomalo: la chiave del giallo resta il frate"

La conduttrice di "Chi l'ha visto?" commenta le ultime evoluzioni della vicenda. "Ma è determinante aspettare l'esito delle analisi per avere la conferma sia lei"

Federica Sciarelli presenta Chi l'ha visto? (Olycom)

Federica Sciarelli presenta Chi l'ha visto? (Olycom)

Arezzo, 8 aprile 2015 - «Una sparizione molto strana». La scomparsa di Guerrina Piscaglia è al centro del programma televisivo Chi l’ha visto? di Rai Tre, da settembre. Ma per Federica Sciarelli, giornalista e conduttrice del programma, il caso della casalinga cinquantenne di Ca’ Raffaello è saltato all’occhio subito, ad agosto. «Abbiamo notato immediatamente che c’era qualcosa di strano in tutta questa storia _ afferma la giornalista _ Quando ci è arrivata la lettera della famiglia, disperata, che ci chiedeva aiuto. Com’è possibile che una donna sia scomparsa a maggio e nessuno ancora ad agosto non aveva indagato sulla vicenda? Forse le forze dell’ordine e la Procura avevano ricevuto fin troppe piste false. Quando ci siamo interessati anche noi alla storia è cambiato il corso delle indagini».

Inizialmente si era parlato di allontamento volontario «Sì, il marito Mirco Alessandrini nella prima denuncia ai carabinieri aveva dichiarato questo. Ma è stata fatta fin troppa confusione, ribadisco».

Crede che sia stato il marito a depistare le indagini? «Tutto ruota intorno al sacerdote indagato, padre Gratien Alabi. Lui aveva detto a Mirco che Guerrina poteva essere scappata con l’ambulante marocchino. Poi è stato smentito dallo stesso ambulante. E’ sempre lui che in un secondo momento ha parlato della misteriosa figura di un certo zio Francesco che quel pomeriggio dell’1 maggio si era presentato a Sestino, dicendo di avere in macchina Guerrina e che l’avrebbe portata lontano, perché la donna voleva scappare da casa. Ma questo zio Francesco nessuno lo conosce».

Dopo mesi di ricerche, ora questo ritrovamento nel cimiterino di San Gianni. Pensa che le ossa siano della Piscaglia?«Mi sembra un ritrovamento sconvolgente e anomalo. Strano è il fatto di aver trovato del terriccio su quelle ossa. E l’ipotesi che possa trattarsi di un corpo disseppellito, fatto a pezzi, bruciato e infilato nell’ossario lo è ancora di più. I Ris hanno cominciato ad analizzare i resti. E’ prematuro dichiarare qualcosa. Ci vorranno giorni prima che arrivi una risposta definitiva».

Personalmente crede che Guerrina sia ancora viva? Alla luce dell’esperienza che abbiamo nel settore, tutti in redazione ci siamo chiesti perché a distanza di così tanti mesi una donna come Guerrina, prima di tutto una mamma, continui a fare la latitante. Perché non si fa viva se sa che la stanno cercando tutti. Per questo temiamo il peggio».

Ma c’e’ quel famoso sms di metà maggio indirizzato alla suocera, inviato dal cellulare di Guerrina, che diceva che se ne voleva andare di casa e che sarebbe tornata a prendere Lorenzo. «Nessuno degli inquirenti riconosce quel messaggio come il suo. In questa storia c’è tanto di strano».

Ora ancora di più con questo mucchio di ossa trovate in una botola. «Il ritrovamento ripeto è molto anomalo. Se non fosse Guerrina, si tratta di un altro cadavere a cui va data un’identità. E’ giusto che gli inquirenti analizzino ora questi resti. E’ un’attesa angosciante e terribile per i familiari di Guerrina, ma va levato ogni dubbio. Se non fosse lei, si continuerà cercarla. Non possiamo smettere o dimenticare Guerrina».

Rita Celli