Arezzo, 9 ottobre 2010 - Una chiamata d’urgenza dal reparto anche se non è di turno. Il medico accorre, ferma la jeep con le quattro frecce accese nel parcheggio dell’ospedale con dentro i suoi due cani, due bracchi tedeschi. Ma il pomeriggio è caldo anche se siamo ad ottobre, i cani cominciano a soffrire, la gente di passaggio se ne accorge, chiama i vigili urbani, il servizio veterinario, la polizia. Quando il proprietario viene rintracciato è troppo tardi, i due cani sono già morti dentro l’abitacolo.

 

Una vicenda drammatica che lascia sotto choc il proprietario dei due bracchi, un noto medico aretino. Non c’è dolo, ma questo non gli eviterà una denuncia penale per maltrattamento di animali.

 

Tutto è successo nel parcheggio dell’ospedale San Donato di Arezzo. L’auto con le quattro frecce, i due cani dentro che si agitano attirano l’attenzione dei passanti che chiamano i vigili e i veterinari della Asl e la Polizia. Non si sa da quanto tempo i due bracchi sono chiusi nell’auto in un pomeriggio assolato. Forse un’ora, forse più. Il medico è in ospedale per un’urgenza. E’ convinto, dirà poi, di aver lasciato un finestrino abbassato per il passaggio dell’aria.

 

Ma i poliziotti al loro arrivo fanno fatica a vedere cosa succede dentro l’auto perchè i vetri sono tutti appannati. Attraverso il numero di targa il proprietario viene rintracciato e avvisato di quanto sta succedendo. Quando arriva sul posto, in contemporanea con il veterinario della Asl, trova i suoi due cani morti.

 

Ed è proprio il veterinario della Asl a portare via i corpi delle bestiole. Ancora il medico non è stato denunciato, fanno sapere dalla Questura, ma il provvedimento sarà inevitabile. Il codice penale parla chiaro.