Arezzo, 3 febbraio 2011 - Convinceva i propri clienti ad affidargli i loro risparmi, proponendo allettanti operazioni di investimento, in realtà mai effettuate e certificate da documentazione fittizia appositamente predisposta.
Con questo giochetto un promotore finanziario P. P. Valdarnese 47enne, insieme alla madre M. F. ultra ottantenne hanno sottratto ai malcapitati investitori una cifra che si aggira sui 650 mila euro, secondo quanto calcolato dalle fiamme gialle.
E’ stato necessario esaminare un’ingente mole di documentazione bancaria ed incrociarne il contenuto con le testimonianze rese da oltre 30 risparmiatori traditi, per comprovare l’illecito modus operandi attuato dal P.P.: con apparente competenza professionale, questi dispensava consigli finalizzati alla scelta dei prodotti e servizi finanziari più vicini alle esigenze dei propri clienti, molto spesso reclutati nella cerchia degli amici e conoscenti e che per questo riponevano in lui la massima fiducia.
In realtà, dopo essersi fatto consegnare i fondi necessari per gli asseriti investimenti, P.P., per certificare la regolarità dell’operazione finanziaria prospettata, rilasciava documentazione abilmente falsificata.
A questo punto entrava in gioco la madre del promotore sui cui conti correnti venivano invece dirottati i fondi fraudolentemente sottratti agli investitori.
La Procura di Arezzo ha citato in giudizio il promotore e la madre per i reati di truffa aggravata e falsità materiale. I conti correnti nella disponibilità degli indagati, su segnalazione delle Fiamme Gialle, sono stati chiusi dal G.I.P. di Arezzo con apposito provvedimento.
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