Sansepolcro, 8 febbraio 2013 - Un imprenditore della Valtiberina, sposato e con figli piccoli, si è ucciso stamani nella sua azienda ingerendo cianuro utilizzato per la lavorazione dell'oro. L'uomo è titolare di una nota azienda di Sansepolcro e proprio qui è stato ritrovato sul pavimento, già morto. Sul luogo sono intervenuti i carabinieri. Pare che il motivo del gesto sia legato alla difficile situazione economica dell'azienda. Secondo una prima ricostruzione effettuata dai militari dell'Arma biturgensi, il quarantottenne stamani ha lasciato la sua abitazione come ogni giorno per recarsi nel luogo di lavoro. Giunto all'interno della propria azienda, ha messo in pratica l'estremo gesto ingerendo da un contenitore il potente veleno che viene utilizzato per i lavaggi delle vasche galvaniche.
Sarebbero stati i due dipendenti, appena giunti in ditta, a fare la tragica scoperta. L'imprenditore era molto conosciuto ad Anghiari anche per la sua attività sul fronte del volontariato. Gli stessi inquirenti hanno confermato che, alla base del suicidio, ci sarebbe la grave situazione finanziaria che il piccolo imprenditore della Valtiberina stava affrontando da qualche mese a questa parte, con il suo laboratorio orafo alle porte di Sansepolcro. Nei prossimi giorni avrà luogo, nella camera mortuaria dell'ospedale biturgense, l'autopsia proprio per accertare le reali cause del decesso.
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