Arezzo, 1 settembre 2013 - SE UN MILIONE e 767 mila euro per pulire i fossi (su due milioni e 528 milq di spese correnti) vi sembrano pochi, non preoccupatevi: se ne possono investire anche di meno. Come aveva programmato di fare il Consorzio di Bonifica Valdichiana (quello della tassa sui fossi of course) per il 2012 e come effettivamente è riuscito a fare, stando almeno al conto consuntivo presentato dallo stesso ente. Con un’ulteriore riduzione prevista per il 2013 ancora in corso.
Parlano i numeri e sono appunto quelli del bilancio del consorzio, riportati nel sito ufficiale: il famoso milione e 767 mila euro del 2011 che tanto ha indignato il sindaco Fanfani nella sua conferenza stampa di giovedì, è diventato 1 milione e 550 mila nel preventivo 2012. Con un assestamento che ha portato la cifra a un milione e 561 mila euro. Come a dire che se non è zuppa è pan bagnato.
E attenzione, perchè mica finisce lì. No, nelle previsioni 2013, il capitolo manutenzione e vigilanza opere prevede una discesa vertiginosa a un milione e 36 mila euro. Taglio secco di 500 mila euro. Leggermente corretto nel bilancio preventivo 2013: 1 milione e 482 mila di preventivo, 1 milione e 800 mila di assestamento, un milione e 146 mila (600 mila in meno) per il 2013.
Come a dire che di soldi per i fossi, i ruscelli, i rii e i torrenti che dir si voglia ce ne sono sempre meno. Nonostante nel frattempo gli aretini (di città, per i quali si lamenta il Nipotissimo, o di provincia) abbiano pagato fior di milioni in tributi. Con i bollettini del 2009 e 2010 già a ruolo (cioè esecutivi, nelle mani di Equitalia) e gli avvisi bonari per 2011, 2012 e 2013. In totale per il 2012 sono un milione e 639 mila di contributi a previsione e assestamento e che salgono a 1 milione e 703 nel preventivo 2013. Moltiplicate negli anni e avrete il risultato.
IN COMPENSO, il consorzio è munifico in fatto di spese non direttamente legate alla manutezione dei fossi. Più o meno si resta sempre intorno ai 600-700 mila euro annui. Il che, come ha spiegato anche Fanfani, vuol dire che per ogni 100 euro nella disponibilità di spesa del consorzio, tra i 35 e i 40 se ne vanno per mille rivoli da non confondere con rii, fossi e quant’altro. Ossia la manutenzione.
Già, ma che fine fa questa grossa fetta del bilancio del Consorzio? Prendiamo il bilancio 2011, che è quello cui ha fatto riferimento il sindaco. Gli altri ognuno può consultarli da solo, basta scaricarli dal sito dell’ente. Bene, per le funzioni istituzionali di base, che poi non si capisce bene cosa siano, la previsione di spesa è di 80mila euro, che diventano 94mila con l’assestamento.
Le spese di direzione, segreteria e personale amministrativo si portano via 101 mila euro, quelle di personale, conservazione catasto e riscossione ruoli 227 mila. E mica basta. Le spese per i servizi generali, voce quantomeno generica, vanno dai 186 mila euro di previsione ai 209mila di assestamento, con ulteriore crescita a 227 mila nel preventivo 2012. Notare che finora nemmeno un cent va a pulire i famosi fossi.
NÈ ALLA MANUTENZIONE servono i 10 mila euro che il consorzio ha speso per la cancelleria (La Nazionecon più personale, si limita a 250 euro annui); i 40 mila dell’affitto (sede di via Modigliani), pulizia e luce; i 23 mila per l’informatizzazione; i 13 mila per le spese legali (il contenzioso coi contribuenti, peraltro perdente in primo grado e in appello, costa). E così via dicendo. In sostanza il consorzio impegna fra il 30 e il 40 per cento delle proprie spese per mantenere se stesso. Ora (a novembre) ci sono le elezioni del consiglio che il sindaco vorrebbe sospese. In bilancio c’è la voce apposita, ma la previsione di spesa è zero. Sarà vero? E allora chi paga?
Salvatore Mannino
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