Arezzo, 2 ottobre 2013 - "In certi punti della caserma ci piove". E' una delle laconiche denunce che i vigili del fuoco fanno nella piazza della Prefettura, incendiata per un giorno da chi in genere il fuoco lo spegne. E non è l'unica. Carenza di mezzi, esempi di benzina travasata da un mezzo all'altro per parare le emergenze. Ed un personale che è sotto organico almeno di venti uomini. Con il ricorso forte ai volontari nell'impossibilità di prendere nuove forze.
"I tagli hanno già messo in ginocchio i vigili del fuoco, la crisi non può essere l'alibi per lasciare immobile il sistema di soccorso". Lo gridano a gran voce i pompieri, armati di bandiere e volantini, riuniti stamani davanti alla prefettura, in uno sciopero che abbraccia tutta l'Italia.
In questo grave scenario, di continui tagli e incertezze, i vigili del fuoco continuano silenziosamente a lavorare con umiltà ogni giorno, 24 ore su 24. Anche oggi, giorno di protesta, sono al loro posto di lavoro, come sempre. Chi si è presentato davanti alla prefettura sono i vigili oggi non in servizo, l'altro turno è in caserma, regolarmente, pronto a rispondere alle chiamate dei cittadini, pur aderendo pienamente alle istanze dello sciopero.
"Da tre anni vengono effettuati tagli lineari (del 35% sul territorio nazionale), del 10% in tutta la provincia. Sono 200 i vigili del fuoco in servizio sul nostro territorio, con un sotto organico di una ventina di uomini. Gap che si cerca di colmare con i volontari, precari a tutti gli effetti. Ma la provincia è vasta, cinqe uomini in squadra sono troppo pochi per dare una risposta adeguata ad interventi importanti", ci spiega Cappelleti della Uil, il sindacato che ha aderito allo sciopero indetto dal Conapo.
"Il nostro soccorso è ormai calcolato in termini ragionieristici. Si mettono e tolgono uomini a seconda del numero di cittadini sul territorio".
I continui tagli sono andati a falcidiare l'intero sistema. "Le strutture sono fatiscenti, in alcune aree della nostra caserma ci piove dentro", ci racconta Marco Cioni, elicotterista. Il nucleo elicotteri (che lavora su tre regioni: Toscana, Umbria, Marche) è una delle eccellenze della nostra provincia. "Ci sono 12 mezzi in tutta Italia, le macchine sono vecchie, quando se ne rompe una è praticamente impossibile che venga rimpiazzata. Per due anni, proprio a fronte di questo problema, siamo rimasti senza mezzi. La coperta è ormai troppo corta".
"Stamani il Prefetto ci ha ricevuti, ci racconta Fabio Cioni della Conapo, durante l'incontro abbiamo spiegato le nostre difficoltà, quelle di dare, con questi mezzi, un'adeguata risposta alla sicurezza del cittadino, quella che a noi sta veramente a cuore. Il Prefetto ci ha assicurato che trasmetterà le nostre istanze a Roma".
Gaia Papi
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