Arezzo, 28 maggio 2014 - Nascondevano la cocaina in zone boschive e in casolari abbandonati, e poi 'mappavano' ogni singola partita di polvere bianca annotandone il peso e il luogo dove era stata occultata. Cosi' tentavano di sfuggire ai controlli delle forze dell'ordine gli 11 componenti della banda specializzata nello spaccio in Toscana, arrestati dai carabinieri su disposizione del gip di Arezzo.
Gli acquirenti, in relazione alla quantita' di cocaina richiesta ricevevano dalla banda le indicazioni sul luogo dove avrebbero potuto trovarla. Uno dei luoghi preferiti dai criminali, era un campo nella zona di Bucine, a pochi metri dell'autostrada. "C'e' un albero scavato - dice in una telefonata uno dei componenti del gruppo a un cliente -. Accanto all'albero c'e' una pietra, sotto la pietra trovi la cocaina". In un caso i carabinieri, individuato il luogo dove era nascosta la droga, hanno sequestrato 200 grammi di cocaina, per un valore di circa 10.000 euro.
Sempre per evitare i controlli delle forze dell'ordine, il gruppo usava delle staffette per effettuare le consegne. Il capo della banda, un 34/enne albanese residente a Montevarchi, affidava la droga da consegnare alla moglie (poi sottoposta ad obbligo di firma nell'ambito dell'inchiesta) per suscitare meno sospetti.
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