Arezzo, 3 maggio 2017 - Per Paolo Bertini, l’arbitro aretino coinvolto in Calciopoli, sparisce anche l’ultima condanna, quella della corte dei conti. In secondo grado, infatti, arrivano l’assoluzione e la condanna della Federcalcio al pagamento delle spese legali. Soddisfazione simbolica ma conta anche quella.
L’ultimo passaggio alla corte dei conti d’appello, giurisdizione contabile:. Primo processo davanti alla corte dei conti nel 2009. Tutti condannati, compreso Bertini, che fu chiamato a rifondere 50 mila euro, ma sentenza sospesa in attesa del procedimento penale. A Napoli il primo grado finisce con una condanna quasi generale, altrettanto in appello, ma poi in cassazione il colpo di scena. Moggi si vede ribadire la colpevolezza, ma Paolo Bertini ottiene una clamorosa assoluzione: annullamento senza rinvio, come si dice in gergo, della sentenza d’appello, per non aver commesso il fatto.
Era il 24 marzo 2015. Tutto finito? Macchè, c’era ancora in attesa il verdetto d’appello della corte dei conti. E Bertini aveva bisogno di uscire pulito per poter dire che a Calciopoli c’era finito in maniera arbitraria. La sentenza di ieri conferma le condanne di primo grado nei confronti di gran parte degli imputati. Uno solo indenne, Paolo Bertini. Lo ha difeso, come sempre, il cugino Mauro Messeri.