Stia, 29 ottobre 2015 - Quella emersa dal sinodo sulla famiglia, è senza dubbio una dimensione religiosa nuova, aperta, di integrazione e di accoglienza. “Questo sinodo costituisce un buon inizio – ha dichiarato Luigi Verdi, parroco della pieve di Romena, a Pratovecchio Stia – la chiesa tra l'obbedienza alla legge divina e il bene concreto dell'uomo, ha scelto senza esitare quest'ultimo, perché facendo il bene dell'uomo si è certi di fare anche quello di Dio”. Quanto sancito nel documento approvato dalla chiesa qualche giorno fa, non costituisce niente di epico per don Luigi Verdi, nato a San Giovanni Valdarno 57 anni fa, e a capo di una parrocchia aperta da anni ad ogni tipo di diversità: separati, divorziati, omosessuali, ma anche animali di ogni specie e peccatori di ogni genere. Don Gigi, così lo chiamano in paese, ha anticipato tutti: la sua fraternità ogni fine settimane, ormai da anni, apre le porte a chiunque senta la necessità di comunicare o condividere il proprio stato d’animo e offre ai fedeli spazi dedicati alla lettura e alla preghiera, pensatoi, percorsi per camminare immersi nella natura, prati per sdraiarsi all’aperto, aree dove insieme si suona e si canta e un salone per condividere pranzi e cene.
Un progetto ambizioso quello di don Gigi, difficile da realizzare in una realtà di montagna come quella dell’alto Casentino, dove molta gente, è ancora legata alla chiesa conservatrice e frequenta piccole parrocchie all’interno delle quali, battezzare figli di separati, appare come uno scandalo e lo stesso sacerdote si sente autorizzato a rifiutare l’incarico. Eppure, oggi, il parroco di Romena può dire di aver vinto la sua sfida e il sinodo, in parte, gli ha dato ragione. Le messe celebrate nella pieve di Romena, che appaiono più come delle chiacchierate, dove il sacerdote non si rivolge a Dio dando le spalle ai fedeli, ma si siede tra la folla per sentirsi vicino a loro, sono frequentatissime e indiscutibile è il consenso che ricevono.
Vicini al sacerdote anche due importanti cardinali: Walter Kasper, braccio destro di Papa Francesco e Gualtiero Bassetti, membro della congregazione per i vescovi, che insieme hanno fatto visita alla fraternità di Romena nel mese di settembre. “Leggerezza e semplicità sono le parole d’ordine della mia parrocchia – ha dichiarato il parroco – del resto lo stesso Papa Francesco è una persona “normale”, senza alcuna sovrastruttura”. Don Gigi è ben consapevole di non trovare il consenso dei fedeli più rigidi e strutturati della vallata, ma preferisce dribblare l’argomento “critiche” e dichiara di aver sempre volato più in alto dell’ignoranza, rivolgendo un sorriso a chi ancora non ha capito il suo modo di rappresentare la chiesa: aperto, semplice, diverso.
Francesca Mangani