Arezzo, 26 luglio 2015 - Quel bambino è salvo anche grazie a lui. Lui,il bagnino Fabio Puggioni, 23 anni originario della Sardegna, alla sua prima stagione al Crocodile. Non si è fatto prendere dalla paura e si è tuffato in acqua riportando a galla il piccolo di 9 anni che rischiava di annegare, probabilmente a causa di un malore.
Il bambino insieme ad altri coetani stava facendo il bagno. «Erano circa le 12 – racconta Fabio Puggioni – il bambino era nella vasca grande e giocava in acqua con altri ragazzi, poi si è immerso e non riemergeva. Dopo alcuni secondi mi sono tuffato. Il piccolo era sul fondo. L’ho afferrato e portato a bordo piscina dove ho subito praticato le prime cure».
Poi il bambino si è ripreso? «Non riusciva a respirare, era privo di sensi, sono stati attimi terribili, pensavo di non farcela. Poi è arrivato l'infermiera del 118, gli ha praticato un massaggio cardiaco, applicato l’ossigeno per respirare e fatto una flebo. Il piccolo a quel punto ha riaperto gli occhi e iniziato nuovamente a respirare. Infine è arrivato l’elicottero che lo ha trasportato all’ospedale Meyer di Firenze».
E in effetti il piccolo è fuori pericolo. L'infermiera del 118 ha praticato sul ragazzo le manovre rianimatorie, che prima ne hanno risvegliato il respiro spontaneo e poi lo hanno riportato in uno stato di coscienza. Il rinaimatore ha comunque disposto il trasferimento con il Pegaso al Meyer, l'ospedale per i minori di Firenze, dove è attualmente ricoverato in codice giallo.
Un bel bambino di colore che proprio ieri festeggiava nove anni. «Per regalo ti porto in piscina», gli ha detto la mamma. Una giornata che per poco non si è invece trasformata in una trappola infernale. Ha la schiuma alla bocca. Accorre anche un bagnante, un medico che aveva deciso di trascorrere la giornata al Crocodile. Insieme a Fabio viene praticato il primo intervento, per riattivare la respirazione.
Nel frattempo è già scattato l’allarme al 118, Elisa Bracciali è alla postazione della Misericordia di Monte San Savino insieme al collega Leonardo Ceccarelli e all’autista Andrea Cherici. In pochi minuti l’ambulanza arriva all’aquapark, «Siamo corsi verso il bambino - racconta Elisa - che per respirava a malapena ed era ancora in cosciente».
«Abbiamo praticato il massaggio cardiaco insieme all’infermiera giunta sul posto,misurato i parametri vitali, effettuato l’elettrocardiogramma Al bimbo, che gettava liquido dalla bocca, abbiamo anche messo un collare. Per precauzione è stato richiesto l’intervento di Pegaso, ma quando l’elisoccorso è arrivato per portare il piccolo al Meyer, il quadro era in qualche modo stabilizzato».