Arezzo, 3 gennaio 2012 - Per i 360 dipendenti di Eutelia, quella lettera, in perfetto stile burocratico, che comunicava il nome dell’acquirente della società, è sembrata un biglietto di auguri, ricco di speranza e in grado di fornire un’iniezione di fiducia dopo 18 mesi di amministrazione straordinaria. Spetta ora a Mark De Simone, amministratore delegato di Cloud Italia e capo della cordata proprietaria «Piero della Francesca» trasformare in realtà tante attese. Rassicurazioni e buone intenzioni non sono mancate. La nuova Eutelia si muove con celerità, è pronta a mettere le gambe ai suoi ambiziosi progetti di rilancio e soprattutto è decisa a gettare sul piatto 60 milioni di investimenti.

L’operazione è andata in porto?
«Direi proprio di sì, la competizione è stata dura, tanti i problemi superati, ma siamo soddisfatti»

Mancano alcuni adempimenti, però...
«Dobbiamo avere incontri con il sindacato per presentare il nostro il piano industriale e concordare quello per l’occupazione. Entro il 31 gennaio firmeremo il contratto pubblico di acquisto davanti ai tre commissari straordinari di Eutelia»

Quale sarà il nome della nuova società e quali i soci di riferimento?
«Si chiamerà Cloud Italia Eutelia Communications, il 90% del capitale è attribuibile al fondo internazionale Hirsch e il 10% a Cloud Italia».

Avete in tasca anche accordi con altri gruppi?
«Si tratta di accordi commerciali che coinvolgono Finmeccanica, Ambroimmobiliare, Italtel e altre primarie aziende».

Verso quale futuro si incammina Eutelia?
«Nella prima fase rafforzeremo il ramo telefonia, che inevitabilmente ha risentito delle difficoltà incontrate da Eutelia attraverso le note vicende, successivamente amplieremo i servizi da offrire alle piccole e medie imprese».

Con il sistema Cloud....
«Offriremo l’uso e l’affitto di software specialistici per le aziende, che non saranno più installati nell’hardware e quindi acquistati dai privati, ma saranno forniti da un sistema periferico del nostro gruppo. Questo è il futuro, un futuro che si coniuga bene con la parola flessibilità».

Perché?
«Consente di risparmiare, di aggiornarsi in continuazione in base alle esigenze e senza ricorrere a specialisti esterni».

L’acquisto del gruppo aretino è costato un bel pò di soldi...
«Per l’acquisto di Eutelia sono stati necessari 15 milioni, 60 serviranno gli investimenti e 20 milioni per il circolante. Tutto questo dà la dimensione del nostro impegno nel settore e conferma con quale forza intendiamo operare». .

Tempi previsti per raggiungere gli obiettivi?
«Nell’arco di tre anni, stimiamo di triplicare l’attuale fatturato e successivamente torneremo a Piazza Affari».

Guardate al futuro...
«Competere in termini di globalizzazione, vuol dire semplificare i processi interni delle aziende, ridurre i costi e crescere».

Mantenendo la sede in via Calamandrei...
«Certo, sarà questa la nostra sede legale e direzionale, ma garantiremo presenze anche nelle sedi staccate di Milano, Roma, Avellino e Torino».

Per i dipendenti del gruppo quali prospettive si aprono con il vostro arrivo?
«Noi diamo garanzie sul riassorbimento di tutti i 360 tecnici, impiegati e addetti che operano in Eutelia, ma per alcuni sarà necessario passare attraverso un periodo di cassa integrazione. L’azienda garantirà anche adeguati periodi di formazione».

Il nuovo consiglio di amministrazione sarà composto di cinque membri...
«La composione sarà rappresentativa delle quote di capitale sociale, tre membri andranno a Hirsch e due a Cloud Italia».