Arezzo, 24 marzo 2015 - Paolo Bertini ce l'ha fatta. L'arbitro aretino esce assolto dal processo di Calciopoli. Esce assolto dal tunnel giudiziario che lo aveva visto condannato due volte, nel primo grado ad un anno e 5 mesi e in appello a dieci mesi: ed esce nel momento più importante, dalla sentenza di cassazione che a questo punto chiude una vicenda che per anni ha diviso l'Italia, sia pur pallonara.
«Finalmente dopo nove anni termina questa vicenda, che è stata un'avventura che mi ha provato molto: un processo tragico nel quale non tutti hanno avuto la mia stessa sorte, quella di essere assolto. Ringrazio il mio avvocato, Messeri, che mi ha sostenuto fin dalla nascita di questa odissea giudiziaria». Questo il commento di Paolo Bertini all'uscita dalla corte di cassazione.
Ma è solo l'inizio. Perché il giorno dopo l'amarezza per gli anni dei sospetti e la gioia per la soddisfazione finale diventano racconto. «C’è sollievo e leggerezza dopo questo inferno. Certo, c’è anche l’arrabbiatura, perchè la mia innocenza era già conclamata nei due processi precedenti. Ma questa maledetta storia mi è costata gli anni migliori. Nel 2006 mi rimanevano almeno tre stagioni e mezzo, mi sarebbe toccato di fischiare in Champions. Sono stati nove anni terribili, di gogna mediatica. La città, gli aretini, mi sono stati vicini. Il mio ambiente, invece, quello degli arbitri, mi ha quasi subito emarginato».
E' stata la III sezione penale della Cassazione a dichiarare la prescrizione per Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, accusato di associazione a delinquere, e per Antonio Giraudo, ex amministratore delegato del club bianconero, imputato per associazione a delinquere. Moggi e' stato invece assolto da alcuni episodi di frode sportiva.
La sentenza e' arrivata dopo una camera di consiglio durata oltre 6 ore. Per gli imputati che avevano rinunciato alla prescrizione è stata confermata la condanna per l'ex arbitro Massimo De Santis mentre insieme a Paolo Bertini è stato assolto anche Antonio Dattilo.
Bertini dunque non era un ingranaggio del sistema Moggi, la cui esistenza non è comunque cancellata dalla prescrizione dell'imputato principale anche considerando che sono stati ripristinati i risarcimenti per alcune squadre che erano parte civile, ma uno, come ha sempre proclamato, finito dentro una storia più grande di lui.
Bertini era tanto convinto della sua innocenza da aver rinunciato in appello alla prescrizione. Per i Pm napoletani l’arbitro era il titolare di una delle sim svizzere regalate da Moggi e con le quali Big Luciano avrebbe tenuto i contatti con i suoi fedelissimi.
Il suo avvocato Mauro Messeri ha cercato di dimostrare l’illogicità delle sentenze di condanna. E può dire con un certo orgoglio di esserci riuscito.