Arezzo, 3 giugno 2016 - E' incubo Giostra. I cavalli di Santo Spirito sono inutilizzabili: uno perché colpito da malattia infettiva, gli altri perché sani ma per legge costretti a stare in quarantena per novanta giorni.
Giovedì i cavalli della Giostra saranno sottoposti alle pre-visite, ma il quartiere non sa quali animali mandarci. E il rettore è netto,«a oggi non corriamo, impossibile». Sembra sfiorire anche l’idea di reperire sul mercato quattro cavalli nuovi e non solo per i costi . «Il punto vero - dice Ezio - non è il risultato sulla lizza, scenderemmo in piazza anche sicuri di perdere. Impossibile addestrare un cavallo in quindici giorni e non possiamo mettere in pericolo la sicurezza del giostratore, dei figuranti e degli spettatori».
Ci sono paradossi: secondo i veterinari il rischio di cotagio è zero e i cavalli hanno partecipato alla passeggiata in città con altri 80 quadrupedi. Però la legge li inchioda alle stalle.
Resta una pista e il nostro giornale prova a lanciarla: l'intervento degli altri quartieri. Perché almeno per giugno non mettono loro a disposizione dei cavalli in grado di scendere in piazza? Perché non fanno allenare Scortecci e Cicerchia nelle rispettive scuderie? In ballo un grande gesto di cavalleria ma anche la salvezza di una manifestazione che uscirebbe a pezzi dalla tre edizioni del 2016.