Arezzo, 26 giugno 2016 - Ma chi lo vuole il mega-yacht incagliato nel cantiere di Civitavecchia? Per ora nessuno. La prima asta è andata deserta, il secondo appuntamento è stato fissato per venerdì 8 luglio con lo sconto: dai 94 milioni iniziali a 59 milioni, compresi anche l’area industriale, l’impianto fotovoltaico (la cui commessa era stata vinta dalla casentinese High Facing), e i beni mobili.
Ma il dubbio che ci sia qualcuno intenzionato ad acquistare il gigantesco yacht sorge spontaneo e assilla i sonni dei 160 lavoratori che erano stati assunti dalla Privilege Yard di Mario La Via per la costruzione dello scafo. Da due anni sono in cassa integrazione ma gli ammortizzatori sociali sono ormai in scadenza.
Intanto la super-barca è diventata uno degli elementi centrali nell’inchiesta coordinata dal procuratore capo Roberto Rossi. Secondo gli inquirenti i finanziamenti per lo yacht furono «anomali e irrituali», si legge nel decreto di perquisizione che ha portato gli uomini della Finanza nelle abitazioni dell’ex presidente Giuseppe Fornasari e del suo vice dell’epoca, Giorgio Guerrini. Il terzo indagato della vicenda è Paolo Luigi Fiume, il cui figlio era stato assunto dalla Privilege con contratti a termine ogni volta rinnovati.