Rigutino (Ar), 12 gennaio 2011 - Scandalo nella chiesa di Rigutino. "Non ne posso più! In poco meno di una settimana tre furti si sono verifcati in parrocchia ad opera degli zingari che vengono prima a spiare e poi a portar via quello che trovano. Allora senza tanti pietismi torna in menete quell' uomo che tentò invano, a suo tempo, una vera pulizia etnica. Si chiamava Himmler. Dette questo ordine. Aggiungere ad ogni convoglio un vagone di rom. Sappiamo bene dove il convoglio era diretto. Verrebbe da dire: ma benedetto Himmler, perchè uno solo invece che due!"
Queste le parole che hanno portato scompiglio nell'aretino, soprattutto tra i fedeli, perché a pronunciarle, anzi a scriverle nero su bianco, è stato il parroco di Rigutino, Don Virgilio Annetti.
Il 'fattaccio' risale al periodo delle festività, durante il quale il parroco avrebbe subito tre furti, probabilmente da rom, per un totale di 300 euro e una macchina fotografica.
Ecco allora alzarsi l'ira furente del parroco, che non ci pensa su troppo e decide che quest'anno nel consueto foglio ciclostilato che nel periodo delle festività viene inviato alle famiglie dei fedeli, le riflessioni sul tema natalizio, saranno accompagnate da questo 'sermone' scandalo, inneggiante tutt'altro che alla fraternità e alla bontà.
Forte è stato lo sconcerto tra la comunità e nella diocesi di Arezzo-Sansepolcro-Cortona che se ha obbligato il sacerdote a firmare una ritrattazione scritta.
Lo rende noto la stessa Diocesi. "La Chiesa diocesana ha appreso con dolore le dichiarazioni del reverendo don Virgilio Annetti a seguito di furti subiti - si legge in una nota della diocesi -. Si dissocia completamente dagli argomenti adoperati e dall'utilizzo improprio e offensivo dei tristissimi fatti storici evocati. In questa deprecabile vicenda si rimarca la totale dissonanza con la dottrina della Chiesa e la ben nota posizione della Santa Sede".
Al parroco di Rigutino, convocato e ammonito per le dichiarazioni rese e gli interventi pubblicati, è stato chiesto di "rimediare al male fatto", domandando "perdono per le dichiarazioni inaccettabili in ogni uomo dabbene e tantomeno in un pastore della Chiesa Cattolica, che ha in ogni circostanza il dovere di insegnare ai fedeli la sana dottrina".
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