Prato, 28 settembre 2011 - C’E’ UN CONDOMINIO, alla periferia di Prato, nel quale quattro famiglie cinesi su cinque non pagano un euro per lo smaltimento dei rifiuti, anche se tutti hanno la casa di proprietà e un mutuo intestato. Le dichiarazioni? Sono lavoratori dipendenti che guadagnano dagli 80 ai 9mila euro all’anno, il tetto massimo. A Prato c’è anche un cinese che gira in Porsche e va a prendere regolarmente il figlio a scuola con quella macchina, ma che da due anni si dimentica di pagare la tariffa della mensa. Non manca nemmeno la donna-uomo, sempre cinese: forse per un errore, o forse per sfuggire i controlli, una cinese risulta infatti donna alla Motorizzazione e uomo all’anagrafe. A chi si richiedono le tasse, al maschio o alla femmina?
SONO QUASI incredibili le storie di ordinaria evasione (fiscale) cinese che il Comune ha scoperto negli ultimi mesi grazie all’azione dell’assessore alla sicurezza Aldo Milone e al comitato speciale sul sommerso (composto da consiglieri di maggioranza) che dal marzo 2010 lavora incrociando le banche dati disponibili allo scopo di inviare all’Agenzia delle entrate le cosiddette segnalazioni qualificate, ovvero indicazioni su casi sospetti che potrebbero nascondere una potenziale evasione. Se l’accertamento è positivo, al Comune spetta, secondo la nuova finanziaria tutta la cifra recuperata. Finora da Prato sono partite oltre 150 segnalazioni per un’evasione accertata di 300mila euro.
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