Firenze, 27 novembre 2011 - E’ VOLATO giù dal Ponte Carlo, a Praga. Tiziano Baccetti, specialista e ricercatore in ortodonzia di fama internazionale, è morto sul colpo alle 5 del pomeriggio di venerdì. Aveva 45 anni, un figlio di 7, una carriera in continua evoluzione e una notorietà nel mondo scientifico che aveva già oltrepassato l’oceano tanto che lo scorso anno aveva ricevuto un prestigioso riconoscimento dall’università del Michigan. In un attimo è finito tutto.
Anche a Praga, Baccetti era andato per lavoro. Giovedì aveva tenuto una conferenza su come incentivare i risultati clinici della tecnica dentofacciale, nell’ambito del 9°International Orthodontic Symposium. Era finita con una standing ovation. Il giorno successivo era andato con alcuni colleghi a fare un po’ di turismo. L’irrinunciabile passeggiata sulla Moldava avrebbe interrotto l’incantesimo di una vita segnata dal successo. Secondo la polizia ceca, il fiorentino sarebbe precipitato sull’asfalto di via Na Kampe, che scorre sotto il ponte, mentre si faceva fotografare vicino a una delle statue del ponte. Forse ha perso l’equilibrio o forse ha avuto un giramento di testa, ma alla fine non cambia molto. Una collega fiorentina ha avvisato il dipartimento di Ponte di Mezzo. A un amico è invece toccato andare in via Pistelli, a dare la notizia ai genitori.
«Tiziano era contentissimo di come era andata la conferenza — racconta il padre Carlo con voce appena incrinata dall’emozione — Metteva tanta passione nel suo lavoro che si emozionava ogni volta anche se gli applausi erano frequenti. Lo so che tutti i padri esaltano i propri figli, ma mi crede se le dico che era davvero bravo?».
Il curriculum scolastico-lavorativo del dottor Baccetti lo conferma. Segnala un percorso tutto in corsia di sorpasso. Dopo la maturità classica conseguita al Galileo, si era laureato nel 1989 in odontoiatria presso l’Università di Firenze con 110 e lode; al 1996 risale il titolo di dottore di ricerca in scienze odontostomatologiche e poi il lavoro da ricercatore confermato presso il dipartimento di odontostomatologia dell’ateneo fiorentino. Aveva in curriculum centinaia di pubblicazioni. «Scrivere gli riusciva facile. Dopo il liceo aveva superato anche le selezioni per la Normale di Pisa ma poi aveva preferito Firenze. Era affascinato dalle teorie del professor Petrovich. Insegnamento e ricerca erano la sua professione — conferma il padre — anche se svolgeva anche visite intramoenia». Dal 2000 in poi sono arrivati anche riconoscimenti e incarichi internazionali, in particolare con l’Università del Michigan e con Harvard School of Dental Medicine di Boston. Era anche membro onorario della Società ortodontica polacca e professore associato ad honorem della Università di Medellin. «Ma non aveva perso il contatto con la vita — conclude il babbo — Gli piacevano la fotografia e la musica. Praticava il nuoto, andava in palestra. Amava soprattutto il suo bambino, Vittorio: gli faceva fare il dettato, cercava di seguirlo al meglio». La voce non regge più all’emozione. Nelle prossime ore verrà eseguita l’autopsia: lo vuole la prassi e così sarà. Poi Tiziano Baccetti tornerà a Firenze. Carlo e Anna Baccetti, con la centenaria nonna Bruna, hanno deciso che toccherà a don Luciano, che lo ha conosciuto fin da bambino, celebrare il funerale nella chiesa di Santa Caterina da Siena, mercoledì alle 11,45.
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