Grosseto, 23 gennaio 2012 - «QUANDO ho saputo che si trovava a bordo ho temuto il peggio. Ora so che sta bene e abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo ma vorrei parlare con lei e per questo faccio appello anche a La Nazione perché Dominika sia rintracciata».
DOMINIKA è Dominika Cemortan, la ragazza moldava che è balzata agli onori della cronaca per essere con il comandante Francesco Schettino nel momento in cui la Costa Concordia ha sbattuto contro gli scogli dell’Isola del Giglio, l’atto iniziale di una tragedia che ha seminato vittime e dolore. E che ore rischia anche di provocare un danno ambientale sulle coste toscane. A parlare è la zia della ragazza, Lucica Cemortan Gurina, che dal 1998 vive a Viareggio dove lavora e che si è rivolta al nostro giornale per rintracciare sua nipote. Il problema è che Dominika non si trova. Subito dopo essersi salvata dal naufragio è ripartita per la Moldovia dove ha parlato anche alla televisione del suo Paese e ha difeso il comandante Schettino.
MA ORA le sue tracce si sono perse. E probabilmente a cercarla sono anche i magistrati che conducono l’inchiesta e che la vorrebbero ascoltare per sapere la sua versione su quella maledetta sera del 13 gennaio. «Mi sono sentita con Dominika non molto tempo fa. Era serena e felice. Ma personalmente non la vedo da tempo anche se ero al corrente che viveva in Italia. Praticamente l’ho vista crescere insieme a mio figlio. Una ragazza solare, brava, sempre disponibile. Non è sicuramente come la dipinge qualcuno. Ora vorrei parlare con lei, capire cosa ha provato in quei drammatici momenti. Che devono essere stati terribili perché questa vicenda ci ha choccato tutti. Per giorni noi parenti non abbiamo dormito».
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