Grosseto, 20 febbraio 2012 - I primi sei serbatoi dei quindici della Costa Concordia sono stati svuotati dal carburante che la nave aveva nella sua pancia nella notte in cui affondò, il 13 gennaio. Ma ora ci sono delle preoccupazioni per un peggioramento delle condizioni meteo. Mentre la procura prosegue il suo lavoro di indagine.
Soddisfazione tra gli addetti ai lavori che si stanno occupando dell'estrazione delle migliaia di tonnellate di carburante della Costa Concordia: il sistema di pompaggio funziona, gli uomini della Smit Neri hanno già estratto sei dei serbatoi. Una buona notizia finalmente nell'ambito della tragedia costata la vita a 17 persone, con altre 18 disperse.
Per arrivare ai successivi nove serbatoi le manovre saranno un po' più complicate. Per questo tutto dipenderà dalle condizioni meteo. A partire dalla giornata di oggi comunque, si prevede un generale peggioramento della situazione meteorologica, con precipitazioni sparse e moto ondoso in aumento, intorno al relitto della Costa Concordia. Il tutto alla luce del video dell'Ispra che metteva in guardia da possibili rischi di affondamento della nave.
Lo si legge nella relazione odierna del Commissario delegato per l`emergenza per il naufragio della nave. La relazione ricorda che è terminata la prima fase delle operazioni di prelievo del carburante dalla Costa "Concordia". "Grazie alle favorevoli condizioni meteo-marine, che hanno interessato l`area dell`Isola del Giglio nell`ultima settimana, i tecnici hanno svuotato i sei serbatoi collocati a prua e prelevato un totale di 1.308,6 metri cubi di carburante".
"La discrepanza rispetto al dato di circa 1500 mc fornito all'inizio delle operazioni è riconducibile all'approssimazione della stima verbale fornita dal capo ingegnere di bordo. A questo deve aggiungersi il fatto che la differenza tra la temperatura del carburante all'interno dei serbatoi della Costa Concordia e quella del carburante dopo il pompaggio ha comportato una piccola, ma significativa, diminuzione di volume" si legge.
"L`avvio della seconda fase delle operazioni, che prevede la rimozione del carburante dai restanti 9 serbatoi collocati nella zona poppiera della nave che si stima contengano il 17% del totale del carburante, necessita di una serie di attività propedeutiche da parte di Smit e Neri la cui tempistica sarà condizionata dalle condizioni meteo" prosegue la relazione.
"Non vi sono, infine, particolari anomalie da segnalare né nei movimenti della Costa Concordia monitorati dagli esperti del Dipartimento di Scienze della Terra dell`Università di Firenze, né nei rilevamenti relativi al rischio
ambientale assicurati da Ispra e Arpat".
Intanto continua il giallo sulle analisi tossicologiche sul comandante Schettino. Si è chiarito che non ha assunto droghe, ma che i reperti sono stati esternamente contaminati da cocaina. Come è successo? E' stato toccato da qualcuno che l'aveva assunta? Una domanda alla quale si cerca di dare una risposta.
Intanto in procura si definiscono i possibili nuovi indagati e si mettono in correlazione le testimonianze raccolte, approfondendo questioni nautiche decisive anche in vista dell'incidente probatorio.
Un lavoro poderoso, a incastri, proseguito fino a tardi, ancora centrato essenzialmente sulle figure di Schettino, degli ufficiali e dell'altro personale di bordo presente in plancia, e del personale di terra della Costa spa. Si analizza la vicenda per fasi: la rotta sbagliata verso il Giglio; le decisioni in plancia dopo l'urto e il ritardo nell'allarme generale; i soccorsi ai crocieristi e come avvenne l'abbandono della nave.
Tra le parti offese che si sono costituite in procura, compaiono ora anche 150 persone tra abitanti del Giglio, pescatori dell'Argentario e altri che hanno legami con l'isola. Chiedono tutela rispetto al disastro ambientale. Il primo marzo il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, d'intesa col commissario per l'emergenza Franco Gabrielli, ha convocato al Giglio un vertice per fare il punto sui rischi connessi al naufragio della nave della Costa Crociere.
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