Grosseto, 11 maggio 2012 - "Eravamo al Giglio. Ci stava acqua. Ho sentito un colpo improvviso, un bum, poi il blackout. Ho portato la nave sul basso fondale, ho dato fondo alle due ancore...la nave sbandava, di colpo la nave si è incrinata, i vetri si sono rotti, la nave si è girata di colpo ". Cosi' Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia racconta al Comando generale della Capitaneria di Porto di Roma che gli chiede conferma della distanza dall'Isola del Giglio gli attimi della collisione con lo scoglio davanti al porto. Una telefonata inedita che trasmettera' il Tgcom24 e che, secondo una nota, precede quella, diventata famosa, con il capitano De Falco della capitaneria di Livorno. Nella telefonata con Roma Schettino ammette di essere passato molto vicino all'Isola del Giglio.
Il comandante durante la telefonata racconta minuziosamente quanto accaduto durante l’incidente: “Adesso ho fatto scaricare il Vdr, adesso vediamo le cause. Io sono stato sul ponte. Le lance stanno tutte sul lato sinistro. Ho fatto venire i passeggeri dal lato sinistro, sul lato di dritto della nave praticamente” (e che cosa è successo?) “E’ successo che di colpo la nave si è inclinata, i vetri si sono rotti perché ho sentito lo scoppio e praticamente aprendo i cancelletti di imbarco, quelli del ponte 3 che stavano ormai a fior d’acqua, abbiamo mandato a terra le lance facendo servizio tenda e spola, fra la terra e la nave". "Un ufficiale - continua Schettino - mi ha detto: 'Comanda', ci sono altre 200 persone hanno fatto una corda umana, perche' la nave sbandava sempre li abbiamo fatti venire sul lato dritto della nave'''. Attimi concitati, durante i quali Schettino dice di essersi ''trovato con la nave praticamente addosso, perche' la nave e' alta 50 metri, allora mi sono trovato col ponte lance
praticamente immerso di acqua e con i lanci delle gru che si stavano praticamente schiacciando e non riuscivano a uscire''.
Questa telefonata, dettagliata e precisa, è molto diversa, nei toni e negli atteggiamenti, rispetto a quella che avverrà alle 1.48 tra Schettino e De Falco. Qui il comandante della Concordia pare poco lucido e molto farnteticante. Schettino infatti solo mezz'ora prima aveva parlato con il comando generale di Roma e aveva già dato loro tutte le spiegazioni e fornito il racconto dettagliato della vicenda. Schettino si stupisce dei toni perentorei e spazientiti di De Falco, non si aspettava questa chiamata, ne rimane sorpreso ed estraniato, e questo perché, probabilmente, era convinto di parlare sempre con lo stesso comando di Roma a cui solo trenta minuti prima aveva spiegato tutto.
LA COSTA SERENA SARA' USATA PER VERIFICHE SULLA TRAGEDIA DEL CONCORDIA
Gli inquirenti che indagano sul naufragio della 'Costa Concordia' del 13 gennaio scorso utilizzeranno la nave
gemella ''Costa Serena' per compiere alcune verifiche nel tratto di mare dell'Isola del Giglio in cui si e' verificato l'incidente. Secondo quanto appreso, gli inquirenti saranno a bordo della ''Serena'' nei prossimi giorni: non si trattera' di una simulazione, ma, sempre secondo quanto appreso, di verificare le circostanze in cui
c'e' stata la collisione con lo scoglio delle Scole utilizzando una nave con le stesse caratteristiche.
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