Lucca, 25 luglio 2012 - Daniela e Valerio forse potevano essere salvati. I due sfortunati rallysti non sono infatti morti per le lesioni riportate nel rocambolesco fuoristrada sulla via di S.Ilario di Brancoli, ma probabilmente per gli effetti del successivo rogo della loro Peugeot 207 S2000.

Sono rimasti in vita per quei tre minuti trascorsi tra l’impatto e il divampare delle fiamme, prigionieri nell’abitacolo della vettura rovesciata e incastrata in quella maledetta conca a bordo strada. Ad ucciderli, dopo averli storditi, sono stati i fumi tossici sprigionati dalle fiamme, prima che il fuoco li devastasse.

Sono morti asfissiati (la certezza scientifica arriverà però solo dai riscontri tossicologici), ma potrebbero avere avuto il tempo di capire a quale destino spaventoso andavano incontro. Sono queste le conclusioni alle quali sarebbe giunta l’autopsia eseguita ieri pomeriggio dal medico legale Stefano Pierotti su incarico del pm Elena Leone.

Un esame necroscopico proseguito per sei ore e mezza, al quale ha assistito anche il dottor Maurizio Ratti consulente per la famiglia Catelani. I funerali slittano a domani alle 15,30 a Forte dei Marmi: si attende il nullaosta della Procura.
 

Dopo l’esito dell’autopsia, potrebbe esserci una svolta nell’inchiesta sul tragico incidente al «Rally Città di Lucca» costato la vita alla giovane coppia Valerio Catelani - Daniela Bertoneri, con i primi indagati. Il pm potrebbe infatti valutare che sussistono elementi per le ipotesi di concorso in duplice omicidio colposo e omissione di soccorso. In quei fatidici tre minuti qualcuno poteva intervenire per soccorrere Daniela e Valerio e anche spegnere sul nascere l’incendio che poi invece è divampato inesorabile?

A questo proposito sono al vaglio della Polizia stradale di Lucca i video ripresi dalle «camera car» dei vari equipaggi, immagini utili a ricostruire nei dettagli tempi e dinamiche. In particolare per i primissimi equipaggi passati dopo la coppia Catelani-Bertoneri (a distanza di un minuto ciascuno) che hanno dichiarato di non aver visto bene la vettura ribaltata a bordo strada o di averla notata senza comprendere che si trattasse della Peugeot 207 che li precedeva. Ad una più approfondita analisi, intanto, gli inquirenti sembrano scartare l’ipotesi di un guasto alla ruota posteriore sinistra o di un suo parziale distacco.
 

Nessun riscontro in Procura (il pm Leone oggi dovrebbe affidare l’incarico al super perito) neppure all’ipotesi, circolata in questi giorni, secondo cui esisterebbe una foto che ritrae la Peugeot incidentata ancora appoggiata su una fiancata a bordo strada, prima di rotolare nella conca e capovolgersi. Un’immagine che non esiste e una dinamica che non corrisponde ai rilievi della Polstrada.

Gli agenti hanno invece acquisito il video amatoriale di una spettatrice, dove si vede il testacoda della Peugeot circa 500 metri prima del fatale schianto.
 

Paolo Pacini