Prato, 29 giugno 2014 - "L’ho visto migliorare notevolmente tanto che è entrato da brigadiere e ora è stato promosso maresciallo".Il comandante provinciale dei Carabinieri, Antonio Iannece, si riferisce a Giuseppe Giangrande, ferito da colpi di arma da fuoco il 28 aprile 2013 davanti a Palazzo Chigi.
"Oltre all’aspetto tecnico – continua Iannece – bisogna dare risalto all’umanità dei medici e di tutto il personale, capaci di trasmettere umanità e serenità ai pazienti".Giangrande ha parole di elogio per la struttura riabilitativa: "Voglio ringraziare di cuore tutti gli operatori, dagli oss fino ai primari. Questa è una struttura particolare che viene considerato anche un ospedale. Le mie condizioni non facevano sperare nulla di buono per quanto riguarda gli arti superiori a causa delle lesioni che ho riportato dopo l’attentato di Roma. Sono contento della solidarietà che c’è stata e che c’è tuttora tra i malati e i loro parenti che li vengono a trovare. Non devo fare altro che ringraziare, ringraziare e ringraziare".
La figlia Martina, che lo accompagna, spiega: "Non sono qui a Casa Guglielmi ma vivo in un appartamento in centro a Imola perché è più funzionale. Da febbraio siamo qua stabilmente. Montecatone è una struttura al top. Quello che è successo a mio padre lo sto elaborando piano piano con l’aiuto di tante persone che mi stanno vicino".
Mirko Melandri
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