Roma, 4 gennaio 2018 - «Non c'era nebbia. Lo ribadisco»: Guido Frilli ripete la sua verità davanti alla Commissione d'inchiesta sulla tragedia della Moby Prince, il traghetto a bordo del quale morirono 140 persone dopo la collisione con la petroliera Agip Abruzzo ferma in rada la sera del 10 aprile 1991.
Frilli, un livornese che dalla sua abitazione seguì quanto succedeva in rada, aveva già detto le stesse cose a chi indagava all'epoca sulla tragedia, ma il suo verbale non entrò mai nel fascicolo dell'inchiesta. Ora le sue parole potrebbero far riscrivere una nuova verità su quella tragedia per la quale una delle cause era stata individuata nella foschia che avrebbe impedito di capire cosa stava avvenendo e soccorrere i passeggeri del traghetto.