REDAZIONE CRONACA

Studente inventa il casco salva-vita. "E dopo la scuola creo una start up"

Frequenta l’Itt di San Giovanni Valdarno. 'Sensori collegati ai satelliti Gps'

Emanuele Chirila

Arezzo, 8 settembre 2016 - UN CASCO «intelligente» che può salvare la vita al centauro in caso di incidente. E’ davvero straordinaria l’invenzione brevettata da uno studente dell’Istituto Tecnico Tecnologico di San Giovanni Valdarno, Emanuel Chirila, che in questi mesi, al di fuori dall’orario scolastico, ha ideato una nuova corazza per gli amanti delle due ruote.

Un progetto unico, brevettato in Italia attraverso la collaborazione dello studiolegale Rubino di Roma, che incrementa notevolmente la possibilità di sopravvivenza in caso di incidente con moto o scooter. Come? Attraverso una serie di sensori che fanno partire un vero e proprio sos. Il casco, infatti, è costantemente collegato a diversi satelliti GPS ed è dotato di un sensore di collisione che sente l’urto. In caso di incidenti che implicano traumi alla testa è quindi capace di geolocalizzare chi lo indossa e di inviare automaticamente un sms con le coordinate precise del luogo del sinistro sia ai soccorritori che ai familiari. Il tutto tramite un modulo GSM collocato all’interno. Il casco, però, ha altre funzioni opzionali. E’ ad esempio dotato di sensori che fanno da etilometro, rilevando la quantità di alcool nell’organismo tramite l’analisi della respirazione del centauro. Rileva inoltre la presenza o meno del battito cardiaco di chi lo indossa, permettendo di calcolare la gravità della situazione in caso di inconvenienti. Consente poi di valutare la stanchezza del motociclista attraverso il battito delle ciglia, attivando, nel caso, avvisi acustici e ha in dotazione sensori meteorologici che pemettono di verificare le condizioni atmosferiche esterne. Insomma, un vero e proprio gioiello che potrebbe diventare ben presto un oggetto altamente prezioso nell’ottica della sicurezza. Emanuel ha lavorato a lungo per questo progetto e tramite il brevetto nazionale ha la certezza che la sua «creatura» sarà tutelata a dovere. In attesa del 2018, quando sarà avviato lo start up. «In questi due anni – ha detto – cercherò di trovare fondi per continuare il percorso».

SODDISFATTI anche i professori e i dirigenti scolastici dell’Itt Ferraris. «Questi ragazzi ci danno grande soddisfazione – ha detto il professor Giovanni Terracciano -. Tra ‘l’altro Emanuel, in questo progetto, ha racchiuso tutte le nostre specializzazioni: chimica, elettronica e informatica». «Quello che è venuto fuori è frutto dell’impegno intellettuale del nostro studente – ha aggiunto il professor Lorenzo Pierazzi, dirigente scolastico dell’istituto -. Ma c’è dentro anche l’impronta dei progetti che vengono portati avanti dalla scuola. Il lavoro che lui ha portato a compimento fa parte infatti di una cultura sulla sicurezza e sullo sviluppo di particolari dispositivi che sicuramente hanno trovato un valido aggancio nella didattica di tutti i giorni».