Firenze, 4 ottobre 2016 - Esordio letterario per Gigi Paoli, attuale capocronista della "Nazione" di Empoli dopo essere stato per 15 anni cronista di nera e giudiziaria sempre per "La Nazione" a Firenze. E' uscito infatti, il ilibro «Il rumore della pioggia» (Giunti editore, 288 pagine, 15 euro) che vede proprio un giornalista nei panni del protagonista, sempre alla ricerca della "notizia perfetta" quella che ti può consacrare principe della cronaca giudiziaria in una città fitta di misteri e di intrecci di ogni genere come può essere Firenze.
E se nel protagonista, il cronista Carlo Alberto Marchi, c'è molto di autobiografico non solo sul versante professionale ma anche su quello personale, familiare e umano, la narrazione di Paoli si snoda con continui riferimenti a casi di cronaca nera realmente accaduti e che hanno tenuto col fiato sospeso la città. In una Firenze caotica e piovosa, Marchi è intrappolato nella sua auto che lo porta al Palazzo di giustizia, quando apprende una notizia davvero ghiotta per un cronista di giudiziaria a corto di esclusive: in un antico palazzo di via Maggio, la prestigiosa strada degli antiquari, viene trovato morto con 23 coltellate l'anziano commesso del negozio di antichità religiose più rinomato di Firenze. Un caso molto interessante anche perché il palazzo è di proprietà della Curia e sopra al negozio ha sede l'Economato. Marchi si mette come un mastino alle calcagna dei magistrati nella speranza di tirar fuori uno scoop e chiudere finalmente la bocca al direttore del Nuovo Giornale.
Sempre correndo come un pazzo, perché a casa c'è Donata, la figlia di dieci anni che inizia a lanciare i primi segnali di un'adolescenza in anticipo. Ma stavolta conciliare il ruolo di padre single con quello di reporter d'assalto sembra davvero un'impresa disperata mentre c'è tutto un mondo che ruota intorno al delitto e le ipotesi che si affacciano sono sempre più inquietanti. Su tutte, l'ombra della massoneria, che in città è prospera e granitica da secoli.