di TOMMASO CARMIGNANI
Empoli, 15 maggio 2014 - Parlano di amianto nei muri: "Ci hanno detto di non fare buchi nelle pareti, perchè potrebbe essere pericoloso". Assicurano che i casi di tumore, da queste parti, sono frequenti. Benvenuti nell’altra Empoli. Periferia sud della città, o Ponte a Elsa, se preferite. Siamo in via Caduti di Cefalonia. Case popolari. Degrado. I residenti di tre palazzoni si lamentano per lo stato in cui si trovano le loro abitazioni. Ci aprono le porte di casa, ci fanno vedere come vivono. Siamo lontani dai salotti buoni, ma questa, sulla carta, non sarebbe una periferia da buttare se confrontata con molte delle grandi città. Tanta campagna, tanto verde.
La zona è bella, fresca. Il problema sono quei palazzi, quelle case popolari abbandonate a se stesse. Costruite quando si pensava che l’amianto fosse una risorsa, accolgono diverse famiglie. Pagano dai 200 ai 300 euro di affitto, ma non se la sentono di andare avanti così. La lista delle cose che non vanno è lunga un chilometro e i residenti parlano col tono di chi per anni ha visto le proprie lamentele cadere nel vuoto.
Vanessa Vecchio, ad esempio, racconta dei topi. "Entrano dalla canna fumaria, ci sono in tutte le abitazioni. Guardate - esorta indicando le trappole che ha disposto lungo tutta la casa - che in questi giorni ne abbiamo catturati tre in meno di un’ora. Ma ci sono anche gli scarafaggi". Per accedere a casa ci mostra un ascensore fatiscente . Le pareti raccontano una storia. Ci sono scritte di ogni tipo, messaggi d’amore, svastiche e falce e martello, giusto per la par condicio. Saliamo al quinto piano, ma al ritorno scegliamo le scale. Immacolata Ruggero ci invita a soffermare lo sguardo sulle pareti di casa. Vive con marito e figli. "Vogliono l’affitto tutti i mesi - dice - ma io ho la muffa sui muri e un anno fa, per colpa di un guasto, il mio bagno si riempì dei residui della fogna. Nessuno ha provveduto a sistemare: finchè non vengono, non pago".
In queste case c’è poco o niente che funziona. Il pavimento delle scale è ricoperto di quel tessuto di plastica che si usava negli anni ’80. E’ tutto rotto ed è pericoloso. Altro problema, i tubi. "Si rompono di continuo - protestano ancora Vanessa e Immacolata - e per le scale non c’è pulizia. Siamo noi ad occuparci di tenere in ordine, ma non dovrebbe essere così". Al primo piano c’è un appartamento vuoto. Un incendio lo ha distrutto tre anni fa. E’ stato lasciato in quello stato, quando potrebbe essere assegnato ad una famiglia bisognosa. In estate, col caldo, i cattivi odori salgono fino all’ultimo piano. Nei giardini, poi, si trova di tutto. Preservativii, spazzatura e altro. Muffa e sporco sono una costante, ma la preoccupazione maggiore resta l’amianto. "E’ nei muri - ripetono gli inquilini - Un anno fa, quando sono venuti gli operai a rifare la facciata, alcuni di loro si sono rifiutati di fare il lavoro perchè spaventati dall’amianto. In questa situazione ci viviamo tutti i giorni, ma adesso siamo stufi. E’ ora che qualcuno faccia qualcosa".
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