EMPOLI
"Fa paura il bollettino Covid, ma i nostri anziani sul territorio sono molto più rispettosi delle regole rispetto ai giovani". Insomma, saggezza e capelli bianchi vanno a braccetto, è confermato. E a metterlo in evidenza è Elisa Giunti, psicoterapeuta empolese, 41 anni, da qualche settimana presidentessa di Auser Filo d’argento Empoli. Una realtà dove è cresciuta a suon di anni di volontariato e servizio civile in forza alla struttura che conta, nel 2020, circa 600 soci, tra i quali circa 80 volontari attivi.
Che estate è stata per i nostri anziani?
"Paradossalmente è stata un’estate un po’ meno solitaria, complice la voglia di incontrarsi di alcuni. Un esempio, l’11 agosto abbiamo ripreso la tombola negli spazi di via Lavagnini: i posti sono limitati causa misure anti-contagio, ma la presenza è sempre massima".
Ha sottolineato alcuni.
"C’è chi ancora deve fare i conti con la ‘sindrome della capanna’, dovuta al periodo del lockdown, e fatica a uscire di casa".
E’ cambiato il modo di socializzare?
"E’ cambiato nel senso che il coronavirus ha aumentato il bisogno di socializzare. In questo periodo di difficoltà, è emerso più che mai il fatto che i ‘nonni’ sono persone vive socialmente. Ed è emersa anche la voglia di aiutare e fare: gli over 65 si sono messi a disposizione sotto ogni punto di vista, anche economico, per la famiglia e per gli altri".
Settembre è da sempre sinonimo di ritorno alla quotidianità: quali sono gli obiettivi dell’associazione?
"Gli obiettivi erano riprendere le varie attività sospese e ampliarle, dando anche più vissibilità ad Auser insieme in via Lavagnini. Nei piani c’erano attività nuove per anziani e non".
Parla al passato...
"I nuovi casi ci hanno frenato. Siamo in difficoltà: da una parte vogliamo tutelare soci e volontari, dall’altra capiamo le necessità di ‘vivere’ manifestata da molti. Al momento, abbiamo tante idee ma non c’è una scaletta temporale. Faremo il punto a metà settembre".
Quali sono i servizi attivi al momento?
"Abbiamo la tombola, ripresa da poco, la Sartoria solidale e il Telefono amico, andati avanti anche durante la pandemia diciamo in modalità ‘smart working’, ognuno da casa propria. Poi continua la Spesa a domicilio: nel periodo dell’emergenza sanitaria, le richieste sono triplicate".
E che cosa manca?
"Servizi fondamentali. E me ne viene in mente uno in particolare: avevamo un buonissimo rapporto con le rsa locali, andavamo lì a fare animazione: adesso è tutto fermo e non si sa quando e se riprendereremo".
Da neopresidentessa, sogni nel cassetto?
"Riprendere la Compagnia domiciliare agli anziani. Sarebbe un ritorno nella lista delle nostre attività. Vede, gli anziani hanno voglia di raccontare, di condividere. Alla fine, i primi a beneficiare del volontariato, e non è retorica, sono i volontari stessi".
Samanta Panelli