Empoli, 31 ottobre 2013 -  TRA LE TANTE cose che faranno c’è un gioco che funziona così: si prende un fatto storico realmente accaduto, lo si colloca in una certa epoca e lo si tinge di mistero. Sarà {{WIKILINK}}Sherlock Holmes{{/WIKILINK}} in persona a occuparsi di risolvere il caso. Professionisti, professori oppure semplici appassionati: ad accomunarli è l’amore per il celebre investigatore inglese creato dalla penna di Arthur Conan Doyle.


SONO oltre 400 soci di «Uno Studio in Holmes», l’associazione che da oggi fino a domenica sarà presente alla biblioteca Fucini di Empoli per il suo tradizionale raduno. Simpaticamente scapestrati, ancora un po’ guasconi, ma comunque grandi conoscitori della storia della letteratura holmesiana, hanno deciso di tenere il loro convegno annuale nella città del dottor Gabriele Mazzoni, uno dei loro membri più conosciuti nonché collezionista di fama internazionale.


A presiedere l’associazione è un avvocato fiorentino di 71 anni, Carlo Eugenio Casini. Con un’intuizione degna del miglior Holmes, fu lui a scegliere di creare un’associazione che raccogliesse tutti gli amanti del celebre investigatore di Baker Street. «Successe tutto in una notte del 1987 — racconta l’avvocato — mentre ero in barca col professor Stefano Guerra, un mio caro amico. Ci domandammo se un’associazione di appassionati di Holmes avrebbe avuto successo. Dopo 25 anni abbiamo circa 400 membri sparsi in tutto il mondo».


Cosa fanno? Tengono conferenze sulla letteratura holmesiana, si confrontano, giocano a fare i detective e soprattutto studiano tutte le varie sfaccettature dell’opera di Conan Doyle. «La mia passione per Sherlock Holmes — dice Casini — nacque negli anni ’60. Ero a Londra e vidi per la prima volta la rappresentazione di Uno Studio in Rosso, prima nel sobborgo di Brixton e poi a Leicester Square. Fu rapito dalla storia e da lì mi innamorai».


A Empoli daranno vita ad alcune rappresentazioni teatrali, ad una serie di importanti convegni e intorno ad una tavola rotonda discuteranno di quando Sherlock Holmes ritrovò la tomba di Ugo Foscolo a Londra. «Si tratta naturalmente di una finzione — conclude Casini — ma vi posso assicurare che qualcuno, in passato, ci ha creduto davvero».