Empoli, 6 ottobre 2015 - UNA PIZZA in compagnia come in una domenica sera qualunque. Il tempo per due chiacchiere e poi si sale in macchina per fare rientro a casa. Ma durante il tragitto accade qualcosa di straordinario. «Chiamiamolo pure incontro ravvicinato del terzo tipo», ironizza il protagonista di questa avventura surreale vissuta intorno alle 22 di domenica in via Pietramarina, sullo stradone che da Sovigliana di Vinci porta a Sant’Ansano. «Sono uno scettico di natura e non ho mai creduto agli Ufo», premette Paolo Gorgoni Gufoni. «Ma l’altra sera, davanti a sette dischi volanti enormi e ben visibili sopra la mia testa mi sono passate mille cose per la mente. Tutto quello che so in materia si ferma ad un simpatico extraterrestre di nome Et. Non ho mai pensato di spingermi oltre». Film che sbancano il botteghino contro fantasie e suggestioni che sono sempre le stesse, nei grandi e nei piccini. Se qualcuno sogna di combattere in «Guerre stellari», ad altri potrebbe capitare di vivere situazioni sospese tra la realtà e la fantasia. Come pare sia successo a Paolo, 51 anni, empolese che vive e lavora in Olanda dove tornerà presto con una storia incredibile da raccontare. Lui è il primo a non prendere l’avvistamento troppo sul serio. E ancora scosso per l’accaduto tenta di ripercorrere quei momenti cercando una spiegazione plausibile. «Ne ho contanti sette e di questo sono sicuro», racconta stupìto ma sorridente. «Sette oggetti di forma sferica, perfettamente allineati, equidistanti l’uno dall’altro e tutti tra il rosso e l’arancione. Erano immobili quando me li sono ritrovati davanti. Essendo al volante d’istinto ho accostato l’auto in un parcheggio vicino». Scendere per godersi uno spettacolo da grande schermo. Quello delle colline di Vinci, per una notte invase da strane presenze: sfere grandi quanto ombrelloni. «Ho pensato a una festa a Villa Dianella, qualcuno poteva aver fatto volare delle lanterne o allestito luci particolari. Ma no, quelle non erano lanterne. Avevano un diametro di almeno un metro e non si lasciavano trasportare dal vento. Ho pensato anche a droni impiegati dall’aeronautica militare, ho abbassato il volume della radio per sentirne il rumore. Ma niente: eravamo io, il silenzio e quei sette oggetti misteriosi». E la sorella di Paolo, che lo ha raggiunto pochi istanti dopo, diventando anche lei testimone inconsapevole di un fenomeno del tutto inatteso. «Eravamo entrambi pietrificati davanti a quell’immagine. I dischi si sono leggermente inclinati poi, uno ad uno, hanno preso il volo seguendo quasi un tracciato geometrico, perfetto, e sono stati inghiottiti dal buio senza lasciare traccia. Presi dall’agitazione e dal panico non siamo neppure riusciti a immortalare l’attimo. Col vuoto in testa siamo risaliti in auto e abbiamo guidato verso casa. Mi sono sempre detto; finchè non vedo non credo. Ma poi ho visto…».
EmpoliIl cielo, la notte e una sorpresa-choc. «Sì, ho visto sette dischi volanti»