
Il centro disabili di Cerbaiola. Foto Nucci/Germogli
Empoli, 4 marzo 2016 - «Ho letto il manifesto e vi dico che le vostre sono belle parole, apprezzabili e che ricalcano quanto la Costituzione e le leggi prevedono. Ma alla fine ‘meglio un uovo oggi che una gallina domani’» . Rolando Terreni, padre di due figlie disabili che frequentano il centro diurno di Cerbaiola, non ha nessuna intenzione di rinunciare all’idea che Empoli possa dotarsi di una struttura polivalente per disabili e replica, con una lettera aperta, al comitato ‘E ora non mi rinchiudere’ che si è riunito sabato scorso all’Asev.
«Sono anni, per l’esattezza 40 – scrive – che vado dicendo di superare i centri. Ma dopo le promesse fatte dai politici, mi sono ritrovato con le stesse strutture realizzate molti anni fa. Tante sono le associazioni che hanno lottato e altrettanti sono i convegni che sono stati fatti. Si discute e si urla, ma le cose non cambiano mai». Terreni vede nel progetto della ex Asl 11 approvato dal Comune di Empoli un’opportunità da cogliere. Il polo prevede 70 posti suddivisi in tre moduli da 20 ciascuno e un quarto modulo da 10 per il notturno, con palestra, spazi per attività ricreative che il Comune vorrebbe realizzare con ciò che ricaverebbe dalla vendita di Villa Cerbaiola e Villa Fucini (la previsione di entrata è di 3.280.000 euro), a cui si aggiunge un contributo regionale di 500mila euro.
«Ho scritto anche al presidente Enrico Rossi e all’assessore Stefania Saccardi – aggiunge Terreni – chiedendo che la Regione di surrogare con l’anticipo di finanziamenti: della nuova struttura ce n’è bisogno. Le ragioni del comitato sono pretestuose e portate avanti da trattati psichiatrici e motivazioni inesistenti. L’unica ragione – dice il genitore-attivista – è che i soggetti disabili di Villa Cerbaiola e Villa Fucini hanno diritto ad una struttura adeguata alle loro esigenze». Terreni, infine, chiede alla Regione interventi per il ‘dopo di noi’: «La nuova legge deve essere approvata dalla Camera, ma la situazione anagrafica dei genitori richiede una celerità non procrastinabile».