Empoli, 21 gennaio 2016 - Da almeno tre giorni studiano al freddo. I termosifoni della scuola Busoni-Vanghetti sono ko, e i ragazzi vanno a lezione senza riscaldamento. Non è certo una novità: ad ogni inverno la storia si ripete. Che sia lo scientifico Pontormo – dove un’intera ala dell’edificio è corsa ai ripari portando in classe stufe elettriche su consiglio del dirigente scolastico – o il Virgilio – il preside ha più volte segnalato il disagio alla Città Metropolitana – la situazione in cui versano gli impianti di alcune scuole del circondario è problematica. Se poi di mezzo ci si mette il brusco calo delle temperature, lo stato di degrado degli impianti che in gran parte dei casi non vengono cambiati da almeno vent’anni, è ancora più evidente. Stavolta è toccato alla scuola secondaria statale di I grado Busoni-Vanghetti. Come segnalano alcuni genitori di ragazzi che frequentano l’istituto di via Sanzio «nonostante il Comune tutte le mattine, da almeno tre giorni, invii dei tecnici a cercare di far ripartire la caldaia, i termosifoni non ne vogliono sapere».
«Mia figlia – si sfoga la mamma di una ragazza di terza della succursale Busoni, sede in via Liguria – è tornata a casa congelata lunedì, e ancora martedì e infine ieri. Da quel che sappiamo, il guasto risale a sabato. Il Comune è intervenuto per la riparazione ma la caldaia è vecchia. Capisco che non ci siano i fondi per un nuovo impianto. Quello che contestiamo è la mancata comunicazione del disagio». Il genitore, che per motivi personali preferisce mantenere l’anonimato, fa appello alla dirigenza della scuola. «Ogni volta che c’è un problema, noi della succursale siamo emarginati. Veniamo a conoscenza dei fatti a distanza di giorni. Mi chiedo perché i genitori non siano stati avvisati del disservizio – dopo l’intervento dei tecnici il riscaldamento ha ricominciato a funzionare ma solo all’ultima ora e la mattina seguente il guasto si ripresentava – . Avremmo potuto organizzarci con stufe e coperte». «É da lunedì che provo a contattare senza riuscirci il dirigente – prosegue la mama – e intanto i ragazzi congelano. Ieri una mamma è andata a prendere il figlio con mezz’ora di anticipo. Aveva accusato un lieve malore proprio per le temperature rigide in classe».