{{IMG_SX}}Firenze, 16 gennaio 2009 - Sarà anche più facile trovare parcheggio vicino agli ospedali della città: Careggi, Torregalli, Ponte a Niccheri. Ma bisogna pagare. E non poco. Un balzello ingiusto - ancorchè agevolato in prossimità degli orari di visita ai malati - che costringe tanta gente, soprattutto anziani, a spendere soldi che alla fine del mese possono pesare sul magro bilancio familiare. Forse i nostri amministratori considerano un’inezia l’euro per visitare l’amico ricoverato, però non mettono in conto le lunghe degenze per le quali le visite quotidiane sono due. E due diventano gli esborsi. Se poi l’orario del parcheggio non coincide con quello delle visite consentite, la tariffa cresce in maniere esponenziale. Crediamo che si debba ridiscutere il criterio delle tariffe per parcheggiare vicino all’ospedale. Soprattutto è necessario che i familiari dei ricoverati siano messi in condizione di risparmiare veramente o di parcheggiare gratuitamente. Magari con una tessera apposita distribuita dall’amministrazione ospedaliera e valida nel periodo della degenza. E’ una proposta. Che prova a rispondere alle tante civili proteste e alle lamentele che arrivano a La Nazione da parte di quei fiorentini per i quali, evidentemente, anche la modica spesa di due o tre euro ogni giorno rappresenta, a conti fatti, un’uscita pesante. La logica del balzello, che ormai rappresenta un sistema di gestione della città - non si può più parcheggiare gratuitamente se non, forse, sotto casa esponendo la certificazione di residenza - accerchia sistematicamente il cittadino. Che è condannato a pagare sempre: sborsa soldi per le contravvenzioni che servono a finanziare i parcheggi e poi paga nuovamente per poterli utilizzare. Secondo il rapporto di Civicum sulle entrate dei Comuni italiani nel 2007, Firenze è leader nella classifica delle risorse extratributarie ricavate da pagamenti di servizi, proventi di beni patrimoniali e contravvenzioni. A che serve chiacchierare sul sostegno da dare alle persone più deboli, quando chi è già provato dal dolore per una malattia deve anche pensare a far bastare la magra pensione mettendo in bilancio una inutile spesa in più? (di Marcello Mancini)
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Per ‘invogliare’ i cittadini a lasciare l’auto nel parcheggio di viale Pieraccini furono brutalmente installati dei paletti per tappare tutti i posti auto lungo la strada. A Ponte a Niccheri invece la vecchia area di sosta nata a fianco dell’ospedale è stata riservata ai dipendenti. Per gli utenti invece un bel piazzale, ovviamente ‘a pago’.
E a Torregalli? Col raddoppio della struttura ospedaliera anche qui è nato un nuovo parcheggio, sempre a pagamento. Una brutta abitudine, quella di far pagare la sosta a chi deve andare in ospedale. In molti la chiamano 'la tassa sulla salute'. E non fa piacere, dovendo andare a farsi curare o a trovare un parente ammalato, essere costretti anche a pagare un sovrapprezzo, anche di pochi centesimi. Le tariffe? Occorre sapersi districare tra fasce orarie, parchimetri, biglietti e gestioni.
Qualcuno cerca di venire incontro all’utenza, perché alla fine i parcheggi ospedalieri hanno anche una funzione sociale, qualcuno aumenta la tariffa in fascia massima, nei momenti in cui si guadagna di più, cioè all’ora del passo. E non c’è un cittadino che commenta positivamente quella che, nel migliore dei casi, viene vissuta come un’imposizione.
Ma vediamo i costi, che variano da parcheggio a parcheggio. Il più conveniente è quello di Ponte a Niccheri. Sostare davanti all’ospedale di Santa Maria Annunziata costa 75 centesimi l’ora; ma la tariffa cala addirittura a 25 centesimi nella fascia oraria che va dalle 7,30 alle 9,30: l’ora degli ambulatori, delle visite, delle analisi.
Il costo sale leggermente per l’orario delle visite: dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21 il prezzo è 50 centesimi. Il parcheggio non è in cattive condizioni di manutenzione. I posti per disabili sono occupati da auto che non espongono il contrassegno. Nel viaggio sui parcheggi degli ospedali, si passa a Careggi.
Oggi le aree sono due. Una vicino al nuovo pronto soccorso, l’altra poco dopo Villa Monna Tessa. Più complesso in questo caso il sistema tariffario, che prevede anche un costo giornaliero di 3 euro. Tra le 6 e le 12.30 la tariffa è 50 centesimi; ugualmente tra le 14,30 e le18,30 e dalle 20,30 alle 22. Negli orari del passo la tariffa «lievita» fino a un euro (12,30 - 14,30 e 18,30 - 20,30) a forfait non frazionabile. Come dire: due ore a costo orario normale valgono un euro.
Però se vai a trovare un parente e stai mezz’ora paghi un euro ugualmente. Parcheggi liberi in zona Careggi? Neanche a parlarne: cantieri ovunque e sosta vietatissima o quasi. A Torregalli la musica non cambia: cinquanta centesimi l’ora, tre euro la giornata a forfait e nelle ore del passo un euro non frazionabile. Proposte? non mancano. A sentire gli utenti, il massimo sarebbe l’imposizione della tariffa fino al ripianamento del costo dell’opera, poi lo spazio di sosta a disposizione gratuita dei cittadini.
Una soluzione che comunque non appare molto praticabile. Per il momento non resta altro da fare che subire ‘la tassa sulla salute’, ossia pagare il parcheggio, dopo che tutte le aree libere sono state praticamente soppresse. Una ‘libera scelta’ che ai cittadini è veramente odiosa. E se uno sgarra: scatta l’immancabile ausiliario con multa per divieto di sosta annessa. Non basta pagare i ticket per le visite o per le analisi, per andare negli ospedali fiorentini è obbligatorio versare il secondo obolo. Quella per lasciare la macchina ed evitare un’ulcera. (di Fabrizio Morviducci)
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