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Corruzione, inchiesta vertici Anas Toscana: quattro arresti e settanta perquisizioni

I magistrati ipotizzano il reato di corruzione riguardo appalti per opere stradali. Anas: "Offriremo la massima collaborazione alla magistratura". Enrico Rossi: "In galera i parassiti e i corrotti"

Corruzione, inchiesta vertici Anas Toscana: quattro arresti e settanta perquisizioni

Firenze, 30 settembre 2015 - Quattro persone sono state arrestate nell'ambito di un'inchiesta della procura di Firenze sui vertici dell'Anas Toscana. I magistrati ipotizzano il reato di corruzione riguardo appalti per opere stradali. L'indagine è condotta da polizia stradale della Toscana e Corpo forestale, sezione di pg della procura di Firenze.

Sono 24 gli indagati nell'inchiesta: si tratta di pubblici ufficiali dell'Anas, di imprenditori e professionisti. Settanta le perquisizioni in corso. Il procuratore Giuseppe Creazzo ha parlato di un "collaudato sistema di corruzione", di un "sistema che ha comportato danni per la collettività per molte decine di migliaia di euro. Venivano date mazzette corrispondenti al 5% dell'importo dei lavori, cioè decine di appalti nella rete stradale della Toscana".

Ai domiciliari sono finiti il capo di compartimento Anas Toscana, Antonio Mazzeo, il capo servizio amministrativo Anas Toscana Roberto Troccoli, e un funzionario di Anas Toscana, Nicola Cenci. Oltre a loro è finito ai domiciliari un imprenditore: Francesco Mele.

ANAS

In una nota "Anas esprime massima fiducia nella Procura di Firenze, che coordina le indagini dell'inchiesta 'Strade d'Oro', nell'ambito della quale sono stati eseguiti delle perquisizioni e ordini di custodia cautelare ad alcuni dirigenti e funzionari del Compartimento Anas di Firenze. In attesa degli esiti dell'inchiesta, Anas offrirà la massima collaborazione alla magistratura ed avvierà un audit interno su dirigenti e funzionari coinvolti".

 

ENRICO ROSSI 

"In galera i parassiti e i corrotti. La lotta alla corruzione può essere condotta e dare risultati. Lo dimostra la procura di Firenze con la sua inchiesta 'Strade d'oro', nella quale è sotto accusa il responsabile Anas della Toscana, insieme ad altri, per avere ricevuto mazzette per l'assegnazione di lavori a un'impresa". Lo dice, in un post su Facebook, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. "Quando penso alle condizioni di certe nostre strade statali e alle buche e al dissesto in cui versano - prosegue - sono davvero contento che i profittatori siano stati individuati e messi agli arresti. È una buona notizia per tutti i cittadini onesti che pagano le tasse e per i servitori dello Stato, che sono la grande maggioranza, che compiono con scrupolo il loro dovere. Complimenti alla procura di Firenze di cui sottolineo anche il richiamo a non impedire 'l'uso delle intercettazioni vitali nella lotta alla mafia e alla corruzione'".