Firenze, 17 settembre 2014 - CLET Abraham, l’artista francese con studio in San Niccolò, famoso per i suoi segnali stradali “rivisti” e pure per il suo “uomo comune” posizionato sullo sperone di ponte alle Grazie , fa ancora discutere. E stavolta sono intervenuti i carabinieri per sedare una discussione tra il creativo e un residente. L’altra notte, in Costa San Giorgio, è stata infatta realizzata l’ultima opera dell’artista. Solo che l’applicazione di alcuni adesivi, posizionati in modo da formare un volto con una bocca spalancata, con due dei suoi celebri “omini” che se la danno a gambe, non è piaciuta a un residente. Sono quindi intervenuti i carabinieri che, codice penale alla mano, hanno proceduto contro il francese per imbrattamenti.
UN RISCHIO del mestiere calcolato dall’artista, considerato che gran parte della sua produzione trova sfogo su segnali stradali e spazi pubblici. Quello di Costa San Giorgio è invece il muro dell’ex scuola di sanità militare, un immobile di proprietà del demanio. Ma a far discutere è stato anche “l’uso”, nella complessità dell’opera, di un Cristo dipinto sul muro. «Sono delle applicazioni di carta, cartone e plastica leggera attaccati con la colla — spiega Clet Abraham —, il muro, già molto danneggiato di suo, non è stato assolutamente intaccato. Lì vicino abita un mio amico e quel muro mi ha ispirato». Sul suo profilo Facebook è stato criticato anche per aver accostato una sua opera all’immagine sacra. «La mia è una visione non conforme. Disturba chi ha solo una visione conforme».