Firenze, 29 giugno 2010 - Il futuro di Castello è stato ‘srotolato’ ieri per la prima volta dal sindaco Matteo Renzi davanti al consiglio comunale. Più grande il parco della piana (per stoppare qualunque obiezione ambientalista dei comuni metropolitani), rivista la posizione della pista dell’aeroporto, parallela all’autostrada, rivista anche la collocazione e l’ampiezza della lottizzazione a suo tempo concordata con Fondiaria, proprietaria dell’area. Come se il tavolo con le carte firmate nel 2005 da tutti gli enti locali, Regione compresa, fosse stato semplicemente ribaltato.

 


«Il presidente della Regione Rossi ha parlato di rifare il Pit (piano integrato territoriale) — ha spiegato Renzi — e questo ci autorizza a ridisegnare l ’area secondo le nuove esigenze della città». Quali? Prima di tutto la pista parallela per mettere in sicurezza e consentire lo sviluppo dell’aeroporto di Peretola e, soprattutto, per migliorare la qualità della vita dei cittadini di Quaracchi. Non solo la cancellazione dell’attuale pista consentirà di ampliare il parco e di fare in modo che la tramvia possa raggiungere sia l’aeroporto («a proposito l’aerostazione va rifatta perchè è proprio brutta») che il nuovo stadio, che il polo scientifico di Sesto.

 

Già il nuovo stadio. Renzi, come annunciato, non pensa solo allo stadio («Ne abbiamo già progettato uno molto più bello di quello di Fuksas») ma anche alla cittadella, al famoso parco a tema e agli edifici commerciali che facevano parte della prima richiesta-proposta avanzata dalla famiglia Della Valle un paio d’anni fa.
Insomma il ‘rotolo’ di Castello finirà presto sulla scrivania di Rossi e, se la Regione apprezzerà le idee sull’uso del territorio avanzate da Renzi («Abbiamo dimostrato agli scettici che in quello spazio ci può davvero stare tutto»), può darsi che entro il prossimo dicembre 2010 il nuovo Pit sia cosa fatta.

 


E da quel momento, solo da quel momento, potrà partire il vero confronto con l’attuale proprietario dell’area Salvatore Ligresti. Perchè l’area per la quale sono previste le maggiori riduzioni è proprio quella che nel 2005 era stata affidata a Fondiaria. «Certo che con Ligresti si aprirà una stagione difficile — ha commentato Renzi — ma noi dobbiamo lavorare per l’interesse pubblico e non per quello dei privati. Io comunque ci vedo le condizioni perchè tutti siano soddisfatti».

 


E potrebbe non restare entusiasta della proposta nemmeno il patron della Fiorentina, quel Diego Della Valle che aveva lanciato un progetto da 80 ettari e rischia di trovarsene davanti uno ridotto di oltre la metà. Renzi però ottimista: «Non è tutta questione di ettari o di metri quadri, conta molto di più l’organizzazione delle funzioni». In ogni caso la sottolineatura è d’obbligo: «Per il Comune di Firenze vuol dire zero volumi in più».

 


All’entusiasmo di Renzi replica lo scetticismo delle opposizioni, primo fra tutti Giovanni Galli, capogruppo del Pdl: «E’ un abitudine di questo disindaco dire è tutto fatto. è tutto risolto e poi rimangiarsi ogni cosa e fare passi indietro. Sembra sempre la solita sceneggiata. Dopo che avrà parlato con Ligresti e Della Valle ci dirà che abbiamo scherzato e magari ci sarà un’atra soluzione. Questa situazione ormai non meraviglia più. E’ solo inquietante che si annunci una cosa e poi se ne discuta un’altra».

 

Ancora più duro Massimo Pieri (Pdl): «E’ un altro bluff. Il sindaco Renzi ha spiegato il suo progetto per la Cittadella Viola. Peccato che non abbia nulla a che vedere con l’idea dei Della Valle».
Poco convincente e poco chiaro il progetto presentato, invece secondo Ornella De Zordo (Unaltracittà): «Non possiamo che essere contenti della riduzione di quel milione e trecentomila metri cubi di colata di cemento che la prcedente amministrazione aveva concesso a Fondiaria, ma non ci sembra che alla fine nel progetto di Renzi ci sia meno cemento, è solo diviso fra Ligresti e la nuova Cittadella viola dei Della Valle. Mi aspetto un intervento deciso da parte della Regione».

 


«E’ vero che il nuovo Pit — commenta Tommaso Grassi (Lista Spini per Firenze) riapre i giochi a 360 gradi. E certo non può che farci piacere l’aumento delle aree verdi. Pero... però questo sindaco sta aprendo molti fronti e molti possibili ricorsi. Il rischio è che alla fine il conto debba essere pagato dalle future amministrazioni. Un esempio? Proprio di questi giorni è la notizia che il contenzioso aperto in seguito alla forte riduzione di un intervento edilizio nel ’77 nell’area dietro le poste di via Gemignani e fra via Accademia del Cimento e viale Guidoni si è concluso. Bene ora il Comune deve restituire 70mila metri quadrati di concessioni edilizie».