Firenze, 10 agosto 2010 - San Lorenzo, la notte delle stelle, la notte in cui il sagrato dell'omonima chiesa fiorentina si anima con portate di lasagne e cocomero, gratis, ormai da anni. Nel rione San Lorenzo non è il festeggiato, è la festa stessa perché i partecipanti si uniscono nell'attesa, i residenti si ritrovano, la chiacchiera riempie la nottata e le stelle quasi passano in secondo piano, giacché guardando all'insù l'imponente arte di Michelangelo, ancorché incompiuta, è quasi in grado di oscurare la volta celeste.

 

Non ci sono limiti di età o cultura per partecipare ai festeggiamenti: "Vogliamo essere accoglienti", afferma monsignor Angiolo Livi "ma non vogliamo essere occupati'' precisa subito dopo. Alla conclusione della messa di oggi per la celebrazione nella basilica del centro di Firenze, come riportato su un quotidiano locale, il religioso, 96 anni, ha espresso preoccupazione per la sempre più nutrita presenza di stranieri fra i banchi del mercato del rione.

 

''C'è il pericolo di essere occupati - ribadisce monsignore - c'è il pericolo che si formino delle enclave, c'è il pericolo della balcanizzazione di Firenze, che vuole rimanere Firenze, con la sua lingua, con la sua cultura, con tutta la sua storia''. Livi non ha fatto complimenti rivolgendosi alle autorità presenti nella basilica, fra cui il sindaco Matteo Renzi e il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani: ''Sta a voi, che avete in mano la cosa pubblica, mantenere la grandezza di questa Firenze. Sono certo che lo farete''. A loro il monsignore ha chiesto di ''giocare la carta della bellezza'' per la città: ''Fate di nuovo di Firenze il salotto d'Europa, e fate in modo che non sia allo sbando''.