Firenze, 17 novembre 2010 - NON C’È PACE per gli alberi di via dello Statuto. Ieri in commissione ambiente il dirigente della mobilità di Palazzo Vecchio Vincenzo Tartaglia, specificatamente interrogato dai consiglieri comunali di opposizione, è tornato a parlare di tracciati, cantieri e lavori per la linee della tramvia 2 e 3 e, per quegli alberi si è di nuovo alzato un forte vento di tempesta.

 


Per salvarli dall’abbattimento il quartiere, già costretto al ‘sacrificio’ delle piante in viale Morgagni, si è più volte mobilitato con manifestazioni cortei, fiaccolate. E ieri il supermanager ha confermato che la salvezza degli alberi di via dello Statuto è tutt’ora legata a una possibile variante in corso d’opera alla quale Palazzo Vecchio sta lavorando.
Affermazione più che sufficiente per far scattare l’allarme delle opposizioni. In sintesi: l’unico progetto attualmente approvato dal ministero è quello del 2007 e, in quel tracciato, è ancora previsto il passaggio nel centro di via dello Statuto con il conseguente sacrificio degli alberi che dovrebbero essere sostituiti da una serie di nuovi alberi su un lato della strada.

 


Ma come? Hanno subito tuonato i consiglieri dall’anima più verde: "E’ inaccettabile che, dopo una battaglia nello scorso mandato dei fiorentini contro l’abbattimento degli alberi di Via dello Statuto per il passaggio della tramvia, e dopo che questo era ormai diventato un ricordo lontano, oggi venga ancora una volta confermata la necessità degli abbattimenti con la scusa dei danni che le piante potrebbero subire durante i lavori".

 


L’ingegner Tartaglia, però, ha spiegato più dettagliatamente le intenzioni del Comune. "Stiamo lavorando a una diversa possibilità di realizzazione dei lavori che, potrebbe consentirci di far passare ugualmente la tramvia nei due sensi di marcia al centro della strada e contemporaneamente riuscire a rispettare le radici e quindi la possibilità di sopravvivenza degli alberi". Il ‘segreto’ è nella nuova tecnologia di realizzazione dei binari. Per la prima linea — di cui più volte è stata denunciata l’impostazione troppo ‘ferroviaria’ — sono stati necessari scavi di un metro della superficie stradale per l’inserimento di traversine sotto i binari. La nuova tecnica di realizzazione delle linee 2 e 3, invece, non prevede scavi così profondi (probabilmente ci si fermerà intorno ai 60 centimetri) nè l’inserimento d traversine. "I binari — ha spiegato Tartaglia verranno letteralmente annegati nella platea di cemento". Garantendo quindi un iter più rapido per tutta la realizzazinoe dei lavori.

 


"In questo modo — ha continuato l’ingegnere — potranno anche essere rivisti gli spazi dell’intera carreggiata, con la possibilità di allontanare i binari dal centro della strada e di consentire anche il transito delle vetture". Soluzioni allo studio, ipotesi di lavoro, mancano però le presentazionio delle varianti specifiche al ministero in modo da ‘mettere in sicurezza’ gli alberi e le aspettative dei cittadini.
Per ora Palazzo Vecchio preferisce aspettare (l’ultima volta che il ministero ha avuto per le mani le varianti al progetto della linea uno ci ha messo due anni e mezzo per esaminarle) meglio programmare nel dettaglio e calendizzare fino all’ultima ora di lavoro per la realizzazione delle due linee. Magari utilizzando varianti in corso d’opera per quelli che, in fondo, sono solo piccoli aggiustamenti, i tempi potrebbero essere ridotti.