Firenze, 19 novembre 2010 - "Questa città non può più permettersi di fare i conti con gli stessi errori che sono stati fatti per realizzare la linea 1. E non si può continuare a sbagliare sulla pelle dei commercianti". Più che un grido di allarme, una vera e propria presa di posizione di Confesercenti che il presidente provinciale dell’associazione ha voluto ribadire in una conferenza stampa in vista dell’imminente apertura dei lavori della linea 2 e 3 della tramvia.

 

Quello che preoccupa maggiormente è la mancanza di informazioni sull’inizio dei cantieri e, soprattutto, nessuna proposta è stata presentata per gli interventi a sostegno delle imprese che subiranno, inevitabilmente, danni economici durate l’arco dei lavori. "Non siamo contro la tramvia — ha ribadito Uliano Ragionieri, presidente cittadino di Confesercenti — ma al momento, a poche settimane dall’inizio, pare, dei lavori, nessuno parla di interventi economici. Ci piacerebbe che anche l’amministrazione comunale stanziasse fondi a sostegno delle attività, senza parlare della necessità di velocizzare i lavori e renderli meno invasivi possibili e, soprattutto, abbiano tempi certi di realizzazione".

 

Richieste, certo, ma anche proposte concrete che la confederazione ha individuato come possibili ‘medicine’ per attenuare gli effetti collaterali di questa cura del ferro. "Abbiamo spedito — conferma Gronchi — una lettera a Comune, Provincia e Regione chiedendo l’istituzione di una commissione di indennizzo, come a Nizza, presieduta da un giudice civile che certifichi i danni reali e la reale esposizione ai rischi delle attività".

 

Strumento utile per capire realmente i rischi delle imprese che gravitano attorno ai cantieri. "Inoltre — prosegue il presidente provinciale — chiederemo alla Camera di Commercio di stornare dal bilancio 2011 500mila euro da destinare agli indennizzi. Stessa cosa dovrebbero fare le amministrazioni. Per questo le invitiamo, visto che si stanno stilando i bilanci preventivi del prossimo anno, a individuare risorse certe e utilizzabili da destinare a un fondo per i negozi in difficoltà a causa dei lavori". Mossa che dovrebbe anche essere affiancata da un abbattimento di Tia, Cosap e altre tasse minori, che alla fine pesano comunque nell’economie delle piccole imprese.

 

Non solo richieste economiche, ma anche pratiche, soprattutto dopo quello che la ‘prova’ sul campo ha evidenziato, parlando della linea 1. "Ecco perché — chiude Ragionieri — c’è bisogno di avere tempi certi nella realizzazione delle linee 2 e 3. Pensiamo che sarebbe meglio organizzare cantieri ‘leggeri’, più generalmente compatibili con le attività esistenti. Ma anche, e soprattutto, referenti certi per risolvere i problemi che possono quotidianamente sorgere. Responsabili, insomma, con cui possano confrontarsi i cittadini e le imprese".