Firenze, 24 novembre 2010 - "Non consentiremo fisicamente a quei razzisti xenofobi di parlare nella nostra università". Era nell’aria da giorni la protesta nei confronti del sottosegretario Daniela Santanchè e del parlamentare del Pdl e vicesindaco di Milano Riccardo De Corato, invitati a un dibattito al Polo universitario di Novoli (domani alle 10,45).
Ieri mattina l’indignazione del Collettivo di Scienze politiche è esplosa nelle parole di Bruno, uno dei portavoce: "Impediremo a quei due razzisti di parlare con ogni mezzo necessario. Siamo consapevoli che la nostra è un’azione illegale, ma non tollereremo propaganda politica nell’ateneo".
Al centro delle polemiche la tavola rotonda dal titolo: “Comunitari (ex)tra comunitari. Padroni a casa nostra?”, organizzata dagli Studenti per le Libertà in un’aula del Polo. Al dibattito sono stati invitati anche il senatore del Pd, Massimo Livi Bacci e l’imam di Firenze Izzedin Elzzir, ma non è bastato a far “digerire” al Collettivo la presenza di De Corato e della Santanchè. Nei giorni scorsi sono stati distribuiti nelle aule e appesi in bacheca (e sui muri) volantini che invitano all’ 'intolleranza per gli intolleranti'. E ieri è arrivata l’adesione alla protesta anche da parte dell’Anpi, di tutti i Collettivi delle facoltà fiorentine, della lista Perunaltracittà e di alcuni centri sociali.
"Speriamo di essere in centinaia giovedì mattina — aggiunge Bruno — per impedire fisicamente l’ingresso di quei due seminatori di intolleranza". Cosa intendete per impedire l’ingresso “fisicamente”? Ipotizzate uno scontro con le forze dell’ordine? "Il blocco che organizzeremo sarà assolutamente pacifico, ma tutto dipende da come si comporteranno gli agenti". Potrebbero obbligarvi a sciogliere il presidio. "Non sarà così facile, la polizia non potrà allontanarci, per farlo dovrebbe avere l’autorizzazione del rettore. Non si possono allontanare i ragazzi dalle aule, l’università è il luogo degli studenti, non della propaganda politica, tanto meno di un partito che è al governo. Il preside ha sbagliato ad approvare l’iniziativa".
A soffiare sul fuoco della polemica anche un piccolo “giallo”: nella locandina della tavola rotonda era stato inserito il logo dell’Università, ma dopo le polemiche del Collettivo l’ateneo avrebbe invitato gli organizzatori a togliere il logo, che però è rimasto. Ad alimentare le polemiche.
Ieri intanto a Pisa in tutto l’ateneo sospensione didattica e assemblee in contemporanea nelle facoltà contro la riforma Gelmini. Delle 11 facoltà dell’ateneo 7 (Lettere, Scienze, Lingue, Giurisprudenza, Ingegneria, Economia e Medicina) hanno votato per l’occupazione e le altre hanno dichiarato lo stato di agitazione permanente occupando alcune aule con la prospettiva di espandersi nei prossimi giorni. Gli studenti della facoltà di Farmacia hanno bloccato a singhiozzo il traffico di fronte all’ingresso principale della facoltà.
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