Firenze, 25 novembre 2010 - Sarebbero 5 o 6, secondo i promotori della mobilitazione, i ragazzi rimasti contusi (FOTO/VIDEO) nello scontro tra forze dell'ordine e studenti davanti al padiglione D15 del Polo di scienze sociali dell'Università di Firenze, dove oltre 300 giovani dei collettivi di sinistra (dato fornito dalla questura) si sono riunuti per protestare contro la partecipazione del sottosegretario Daniela Santanchè al dibattito organizzato da 'Studenti per le libertà' . Uno di loro, colpito alla testa, ha perso sangue dallo zigomo. E' stato medicato al pronto soccorso di Careggi e dimesso con tre giorni di prognosi. Due contusi anche fra gli agenti, colpiti, secondo la questura, da oggetti contundenti.
Dai manifestanti è partito il grido ''vergogna, vergogna''. Contro i poliziotti sono state lanciate uova e una bottiglia di plastica e due fumogeni. Il momento caldo quando gli studenti hanno provato per tre volte a forzare il blocco della polizia in assetto anti sommossa che impediva l'accesso all'edificio. Gli agenti hanno reagito con l'uso dei manganelli.
Circa 200 manifestanti si sono poi allontanati dal plesso universitario e hanno bloccato il traffico in viale Guidoni. Si sono seduti in strada, all'altezza della rotonda di via di Novoli, uno dei principali punti di accesso alla città. La viabilità si è fermata per 10 minuti circa. Nel tragitto di ritorno alla facoltà sono stati rovesciati alcuni cestini dell'immondizia.
Sono oltre trenta gli studenti individuati dalla Digos che saranno denunciati dall'autorità giudiziaria per resistenza a pubblici ufficiali, getto pericoloso di cose, manifestazione non autorizzata e interruzione di pubblico servizio.
Il sottosegretario Daniela Santanchè ha regolarmente preso parte alla tavola rotonda: gli agenti l'hanno scortata, attraverso un accesso secondario, in un'aula attigua a quella inizialmente scelta per il dibattito. Al suo ingresso è stata accolta con un applauso. Fra il pubblico composto da un centinaio di ragazzi, anche 15 studenti dei collettivi di sinistra, fatti entrare dalla preside Franca Alacevich.
Nei giorni scorsi il Collettivo di Scienze Politiche aveva annunciato dura opposizione alla partecipazione della Santanchè e di De Corato: "Non consentiremo fisicamente a quei razzisti xenofobi - queste le parole degli studenti di sinistra - di parlare nella nostra università".
'Università pubblica' e 'vendesi', si legge su due degli striscioni esposti dagli studenti. Qualche offesa è stata rivolta nei confronti di alcuni esponenti dei Giovani Padani che hanno montato un gazebo a pochi metri dall'ingresso del padiglione.
SANTANCHÈ: "NOI NON ARRETREREMO"
"Fuori si stanno picchiando, perché secondo loro i diritti sarebbero questi, tappare la bocca a chi magari, e grazie a Dio, la pensa diversamente. Noi ci siamo e non ci siamo fatti fermare da quello che sta accadendo fuori, non ci fermeremo e nessuno ci farà arretrare, parlo come governo italiano''. Queste le parole con cui il sottosegretario Daniela Santanchè ha aperto il suo intervento alla tavola rotonda.
''Noi siamo qua per discutere di regole, di diritti, di cittadini anche comunitari, ma fuori invece si discute di diritti che dovremmo avere noi italiani: cioè un membro del governo che viene a parlare in maniera normale in un luogo per me sacro come e' l'Universita'''. Il sottosegretario ha ringraziato relatori e partecipanti al dibattito, aggiungendo di essere dispiaciuta ''che questo convegno abbia creato così tanti problemi''.
Alla tavola rotonda, dedicata all'immigrazione in Europa, prendono parte, tra gli altri, il sociologo Massimo Livi Bacci ed il presidente nazionale dell' Ucoii, Izzedin Elzir. In aula circa un centinaio di persone, tra questi anche alcuni studenti dei collettivi di sinistra. ''Volevamo ascoltare'', hanno detto alcuni di loro.
IL RETTORE ALBERTO TESI
''Sono amareggiato per la situazione di tensione che si è creata questa mattina negli spazi esterni del polo delle Scienze sociali di Novoli e che ha provocato un ferito e alcuni contusi''. Lo ha dichiarato il rettore dell'ateneo fiorentino Alberto Tesi.
''E' molto triste - ha aggiunto - constatare che garantire il diritto di parola e di espressione all'interno delle aule universitarie sia diventato un problema di ordine pubblico, da assicurare attraverso misure che nulla dovrebbero avere a che vedere con il nostro mondo universitario. Anche il dibattito più acceso deve restare entro i limiti del civile confronto democratico. La violenza è del tutto antitetica ai valori della vita universitaria"
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