Firenze, 8 febbraio 2011 - MICROCANTIERI, certezza dei tempi, informazioni tempestive sull’andamento dei lavori e creazione di un fondo per risarcire i commercianti che si troveranno in affanno per via della costruzione delle linee 2 e 3 della tramvia. Si presenteranno con queste proposte le categorie economiche stamani al tavolo convocato dal vicesindaco Dario Nardella insieme all’assessore Massimo Mattei. «Scongiuriamo il ripetersi del brutto film andato in scena lungo i cantieri della linea 1», il coro che si leva dalle categorie economiche.

 

«Finalmente l’amministrazione ci convoca per illustrarci le proposte per affrontare la crisi che inevitabilmente porteranno i cantieri – dice il vicepresidente di Confcommercio Firenze Daniele Locchi -. Dato che veniamo dopo il disastro della linea 1, basterebbe fare tutto il contrario per metterci al riparo dalle brutte sorprese». Dunque, sì a un’unità di crisi permanente e ad un fondo creato con la Camera di commercio per indennizzare i commercianti strozzati dai cantieri. «Le eventuali penali che pagheranno le ditte per i ritardi dovrebbero proprio confluire in questo fondo. E non essere disperse in mille rivoli», l’idea di Confcommercio. Sulla stessa lunghezza d’onda la Cna, che solo nel Quartiere 5 (quello più interessato dai lavori) conta circa 800 imprese associate. «Non siamo disposti ad accettare che la prossima cantierizzazione si trasformi in un martirio per le imprese», la premessa di Alessandro Farisei, coordinatore cittadino Cna Firenze. Certezza dei tempi, istituzione di un osservatorio permanente e sostegno alle imprese. Ecco le parole d’ordine della Cna. «Non scordiamoci che i lavori per la tramvia s’incroceranno con quelli per la Tav», ricorda Farisei, che invoca pure «un piano per la delocalizzazione temporanea, o addirittura definitiva, di quelle imprese artigiane che potrebbero essere messe in condizione di non proseguire l’attività».
 

 

«In prossimità della strettoia di via di Novoli ci sono dei negozi che durante i cantieri dovranno per forza chiudere – incalza Uliano Ragioneri, presidente Confesercenti -. Speriamo di uscire dall’incontro con la certezza dell’istituzione di un comitato di crisi. E poi vorremmo che l’amministrazione pensasse a sgravi o ad esenzioni per la Cosap, la Tia e la tassa di occupazione del suolo pubblico».
«Aiuti concreti alle imprese coinvolte dai cantieri» chiede anche Gianna Scatizzi, presidente di Confartigianato. «E’ inutile stremare la città coi lavori senza pensare pure al ‘contorno’ – aggiunge Scatizzi -. Mi riferisco alla necessità di creare collegamenti tra la tramvia e le linee dei bus. E di realizzare posteggi gratuiti lungo tutto il tragitto del tram. I pendolari non possono certo sobbarcarsi l’onere di lasciare l’auto nei posti blu per poi salire su Sirio».