Firenze, 24 giugno 2011 - «IL MALE non è nella tecnologia in sé, ma in chi la utilizza». Quando a pronunciare queste parole è uno dei padri dell’informatica, ovvero Richard Stallman, colui che nel 1983 ha avviato il progetto Gnu (quello che ha posto le basi di Linux, tanto per intenderci) dando vita al movimento del software libero, ci si può concedere il lusso di fermarsi a rifletterci sopra qualche minuto. La critica di Stallman all’attuale sistema tecnologico in cui, secondo il guru del free software, le libertà dell’individuo sono solo apparenti è alla base dell’Hackmeeting 2011, incontro annuale e itinerante delle delle controculture digitali, di cui Richard Stallman sarà l’ospite d’eccezione.

L’Hackmeeting 2011 inizia oggi (fino a domenica) a Firenze, ospitato dalla struttura del NeXt Emerson. Una tre giorni di seminari, dibattiti, scambi di idee e apprendimento collettivo, per analizzare le tecnologie utilizzate quotidianamente.

 

INNOVAZIONI che, da facebook alle recenti applicazioni per iPhone, cambiano e a volte ‘stravolgono’ le vite, reali e virtuali. «L’hackmeeting e’ un’iniziativa che nasce nel 1998 a Firenze - spiega uno degli organizzatori - da allora, ogni anno si è proposto in diverse città italiane: dopo tredici anni torna a casa». Il cuore del meeting è il “lan space”, spazio dove ognuno può portare il proprio computer per collegarsi in rete con gli altri, sperimentando, condividendo liberamente i propri materiali.

 

MA COSA vuol dire effettivamente essere un hacker? «In questi anni si è vista una mutazione continua del significato di hacking - interviene il responsabile dei workshop -. Ora ci troviamo in un momento in cui le leggi cercano di vincolare il mondo digitale a quello fisico. Noi vorremmo che le comunità riuscissero a porsi in maniera critica rispetto alle nuove tecnologie. Una realtà in cui tutti possano essere hacker e non in senso negativo». Si parte stamani con due seminari sul rapporto tra tecnologia e lavoro precario e sul copyright. «Non solo per nerd e smanettoni», assicurano gli organizzatori.