Firenze, 29 giugno 2011 - È un urlo di disperazione, ma non certo di rassegnazione, quello che proviene da via Palazzuolo e dintorni. I cittadini invocano il rispetto della legalità anche nella loro zona. Basta alla Ztl colabrodo, agli schiamazzi notturni, alle strade scambiate per orinatoi. E, ancora, ai ‘finti negozi’ dietro cui si nasconde chissà cosa e ai locali etnici che vendono alcool a tutte le ore. Ma c’è anche chi, da via della Scala, chiede un cambio di passo da parte dell’amministrazione.

«Viviamo in una camera a gas», denunciano i residenti. Di tutto questo s’è discusso ieri l’altro sera al centro anziani di piazza San Paolino, dove ha fatto tappa La Nazione con un’altra assemblea ‘porta a porta’ alla quale ha partecipato il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi.

 

Mostra una petizione con più di 300 firme Marta Baiardi. «Invochiamo il rispetto della Ztl anche nella nostra zona – s’accalora la signora del comitato di via Palazzuolo -. Torniamo a casa dal lavoro e troviamo gli spazi occupati dalle auto senza permesso. Si installino delle porte telematiche anche in questo quartiere». C’è poi il problema di via dell’Albero. «Il senso unico deve tornare da via Palazzuolo a via della Scala – concordano i residenti -. La strada poi è in Ztl, ma dalla parte della stazione manca il cartello».

 

«Aver invertito il senso di marcia ha rappresentato una scelta devastante – sbotta Anna Soncini -. Pensare che l’assessore Mattei il 9 giugno era venuto qui per un controllo. E 4 giorni dopo ci siamo trovati di fronte la sgradita novità. Perché non ce l’aveva anticipata?». «Scaricare su via Palazzuolo tutto il flusso delle auto che vogliono tornare sui viali è un assurdo – attacca Giancarlo Venturi -. Riapriamo via Valfonda al traffico privato. Ne beneficerà anche via della Scala». Ecco un altro tema caldo. «La zona è diventata il Bronx perché è stata abbandonata», s’arrabbia Mariano Vulpitta, che abita in via della Scala.

«Una strada invivibile – tuona -. Siamo assediati notte e giorno dallo smog.». «E’ dal 2000 che ci battiamo per alleggerire il traffico di via della Scala – gli fa eco Luciana Pediota -. Da un anno e mezzo chiediamo invano di incontrare il sindaco. Sotto le nostre finestre passano quasi 3mila bus al giorno. Un inferno. Non ci vorrebbe molto a creare un check point alla Leopolda». C’è anche chi punta il dito contro i titolari dei garage. «Non tutti rispettano le regole», l’accusa. «Non facciamo di tutta l’erba un fascio – s’inalbera Elena Bernardini del Garage 2000 -. Alla base di tutto c’è la mancanza di controlli. Ecco perché la gente fa come gli pare». «Siamo stanchi degli ubriachi che rispondono anche con la violenza a chi chiede di poter dormire», dice Nicola Benvenuti, che chiede anche «più illuminazione in via dell’Albero e in via Santa Lucia, dove girano personaggi poco raccomandabili».

 

«Troppo spesso le denunce dei cittadini cadono nel vuoto», nota Lorenzo Montemagno. Non manca poi chi propone, come Giovanni De Razza, di «aumentare i momenti di incontro per rendere più vivibile la zona». «Stiamo giusto organizzando una festa per rivitalizzare l’area», coglie la palla al balzo Marco Vitolo degli Anelli Mancanti.

«L’importante è che installate i wc chimici», lo gela Massimo Moschini, infastidito anche «da un pub qui vicino che crea un disagio infinito». «Il Comune ha rilasciato troppe licenze per i locali notturni in questa zona», aggiunge Moschini. «Sono io il titolare del pub che vorreste chiudere – la pronta risposta di Daniele Bertelli -. Pago le tasse e dai controlli risulta che nel mio locale è tutto in regola. La sera quando chiudo pulisco piazza San Paolino. È inaccettabile però che i miei clienti siano presi a secchiate d’acqua e varechina lanciate dalle finestre». «Tu non pulisci un bel niente», si scalda la platea.

 

«Ogni mattina è il sagrestano a buttare giù il sudicio dai marciapiedi», puntualizza Franco Calamai. Che aggiunge: «Il week end dallo Space Electronic escono decine di ragazzi. La loro toilette è via Benedetta». «Siamo qui da 42 anni e abbiamo notato un forte cambiamento negli stili di vita – le parole di Carlo Caldini, proprietario dello Space -. Adesso si tende a vivere 24 ore su 24. Ma siamo indietro sulla gestione di una città che non dorme mai. O quasi. Ci vuole un maggior controllo anche nelle ore notturne. I giovani scelgono la sera per socializzare. La tendenza non si può invertire». «La mia camera affaccia su piazza San Paolino. Vivere qui non è facile – interviene Agnese D’Agnilli -.Io poi, che non sono residente, ho pagato alla Sas 50 euro per dei permessi parcheggio che però non posso usare. Perché non ho accesso alla Ztl. E così mi ritrovo multe su multe».