Firenze, 11 luglio 2011 - I tagli "ricadono solo sui lavoratori stabili e precari e non sulle collaborazioni 'd'oro' e sprechi vari''. E i lavoratori precari del Maggio musicale fiorentino si mobilitano e si dicono ''indignati e rattristati'' dalle dichiarazioni della sovrintendente Francesca Colombo''.

 

''A fronte del deficit ormai mostruoso - sottolineano i precari in una nota - di piu' di 27 milioni (8 mln solo nel 2010) la soluzione geniale per risparmiare fondi e' una sola: eliminare il ricorso ai contratti a termine buttando in mezzo alla strada i precari, presenti in ogni settore con stipendi dai 500 ai 1000 euro al mese, e tagliare i contratti integrativi. Nessun accenno a razionalizzare, tagliare gli sprechi, dare l'esempio riducendo le spese della dirigenza, migliorare
l'efficienza nei consumi''.

 

I precari del Maggio si dicono ''stanchi di approssimazioni e bugie che vengono portate avanti sotto il ricatto del rinnovo dei contratti integrativi''. Sempre in una nota la Cub Informazione, il sindacato di base dei lavoratori dell'informazione e spettacolo, esprime ''forte preoccupazione per la situazione del Teatro del Maggio'' e annuncia ''iniziative sia contro i tagli ai lavoratori e all'attivita' del teatro, sia per un nuovo piano che preveda il rilancio della programmazione del Maggio, tagli alle collaborazioni e alla dirigenza e riduzione degli sprechi''.

 

Cub evidenzia che ''con un deficit enorme di piu' di 27 mln, il piano di risanamento prospettato dalla sovrintendente Colombo e' inadeguato''. ''La ricetta condita dalla sovrintendente - si legge ancora nella nota - prevede la diminuzione del ricorso ai contratti a termine ('licenziando' di fatto molti precari), il taglio dei contratti integrativi, la chiusura di alcuni reparti e la riduzione dell'attivita' del teatro a soli 3 mesi all'anno.

 

Nel piano non si pensa a tagliare gli sprechi, o a ridurre i collaboratori esterni, che in alcuni casi hanno contratti professionali da 80 mila euro l'anno; neppure si prevede di ridurre gli alti compensi e le spese dei dirigenti''.
''Dirigenza e Comune - conclude il sindacato - sono i veri responsabili del buco miliardario accumulato negli anni, non certo i lavoratori che, invece, saranno gli unici a pagare''.