Firenze, 12 ottobre 2011 - Vestiti da balena, in piazza Duomo a Firenze, per protesta. E' questo il modo che gli attivisti di Greenpeace hanno scelto per denunciare il degrado ambientale del Santuario dei cetacei, un'area marina protetta compresa nel territorio francese, monegasco e italiano. Gli attivisti si sono recati alla sede della Regione per chiedere al presidente Enrico Rossi un intervento immediato contro l'inquinamento del tratto di mare.

 

Vittoria Polidori, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace, ha lanciato un appello governatore della Toscana: ''chiediamo un impegno a definire entro giugno 2012 piani di monitoraggio e misure efficaci per mitigare e, laddove possibile, eliminare le cause principali di degrado del Santuario, come l'inquinamento chimico''.

 

In Toscana, spiegano gli ambientalisti, i dati non sono rassicuranti, con quattro fonti inquinanti (sulle sei campionate) oltre i limiti di riferimento. Alti i livelli di inquinamento nell'area portuale di Piombino dove
più della metà degli idrocarburi policiclici aromatici sono stati trovati a un livello 20 volte superiore alla soglia di riferimento. Sempre a Piombino il benzo(a)pirene - cancerogeno per l'uomo - è stato trovato in quantità 90 volte superiori al limite. A Livorno, trovato benzo(a)pirene a una concentrazione tre volte superiore la soglia. Il campione prelevato è stato estratto alla foce dello scolmatore, a poca distanza da una località balneare.
 

Polidori ha aggiunto: ''Sono dieci anni che questo tratto di mare attende di essere protetto, ma niente accade. E' per questo che, in occasione del decimo anniversario della ratifica dell'Accordo (tra Francia, Italia e Pricipato di Monaco) siglato per proteggere quest’area, ci rivolgiamo ai presidenti di Regione Toscana, Liguria e Sardegna per un'immediata presa di posizione pubblica a tutela del Santuario e dei loro stessi territori''.