Firenze, 30 novembre 2011 - Una sonda introdotta la notte scorsa nel muro di Palazzo Vecchio, dove ci sarebbe la 'Battaglia di Anghiari' di Leonardo, avrebbe scoperto un vuoto di circa 2 centimetri di ampiezza. Questo è quanto è stato riferito dal sindaco di Firenze Matteo Renzi parlando dei primi esiti dei test per cercare l'affresco.
I primi esiti delle ricerche sono stati illustrati dal sindaco di Firenze Matteo Renzi e da Terry Garcia, vicepresidente esecutivo di National Geographic che ha finanziato i lavori.
Renzi afferma che ''Ci sarebbe un gap di 2 centimetri tra un muro e un altro - ha detto - Inoltre ci sarebbe diversità nella qualità dei materiali usati per i due muri''. L'esistenza di un'intercapedine è stata finora solo ipotizzata dagli studi dell'ingegner Maurizio Seracini che da 36 anni svolge studi mirati a trovare il capolavoro di Leonardo da Vinci.
La sonda è stata fatta passare in un punto definito ''pericolante'' dell'affresco di Vasari visibile oggi. Il settore di questo primo intervento è sul lato destro della parete, ma non corrisponderebbe all'area in cui gli studi di Seracini avrebbero individuato tracce dell'affresco di Leonardo.
Oltre al vuoto è stata trovata dell'aria, ad ulteriore dimostrazione, secondo le teorie di Seracini, che lo stesso Vasari riprogettando il Salone dei Cinquecento volle salvare la Battaglia di Anghiari nella costruzione della nuova parete lasciando uno spazio intermedio. ''Le indagini con il radar - ha aggiunto Renzi - la notte scorsa sono state confermate totalmente''.
Lo staff di Seracini e il personale dell'Opificio delle Pietre Dure stanno lavorando insieme e anche stasera proseguiranno le loro ricerche con la sonda endoscopica cui è applicata una micro telecamera che permette di catturare immagini dell'interno del muro.
Le indagini proseguiranno per circa una settimana: poi, dopo specifici esami di laboratorio, arriveranno le risposte definitive tra circa due mesi.
LE PAROLE DI SERACINI
''Mi aspetto che lo stato di conservazione dell'affresco sia buono o comunque uguale a come era quando la parete originaria fu coperta dal Vasari'', ha detto l'ingegner Maurizio Seracini, che coordina le ricerche della 'Battaglia di Anghiari'. ''Quello che stiamo facendo e' una soluzione intermedia - ha spiegato Seracini circa i test endoscopici in atto - e vale la pena continuare le verifiche prima di passare, eventualmente, a qualcosa di piu' complesso. In seguito potrebbe essere usata 'tecnologia nucleare' per dare un risultato definitivo''.
Seracini ha sottolineato che questa ricerca ''porta solo del bene a tutti e fa onore a tutti. Ne abbiamo bisogno e soprattutto ne ha bisogno l'Italia. Firenze riscopre le sue radici, che sono arte e tecnologia''. ''Riscoprire l'opera piu' importante di Leonardo - ha concluso - e' un modo per dimostrare quando noi possiamo ancora dare in cultura e ricerca in tutto il mondo''.
© Riproduzione riservata