Firenze, 30 novembre 2011 - "Non c'è ragione di aver timore solo perchè quattro fessi continuano a dire che il David di Michelangelo avrà problemi per le vibrazioni". Lo ha detto l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, intervenendo oggi all'inaugurazione del nodo dell'alta velocità di Firenze: 'Lo scavalco'.

"Sono più - ha aggiunto Moretti - le vibrazioni fatte da un treno locale di quelle di un treno ad alta velocità che è molto più leggero e scarica sui binari molto minori forze, anche perchè sotto Firenze non si va a 300 chilometri all'ora ma massimo a 100, quindi non c'è nessun timore".

 

Dal canto suo l'architetto Fernando De Simone di Padova replica a Moretti affermando: ''Chi paghera' i danni? Un palazzo, forse, si puo' riparare, ma il David di Michelangelo? Perche' l'ad di Fs Mauro Moretti non lo va a spiegare ai 'quattro fessi' che abitano vicino alla stazione Tav di Bologna che hanno avuto le abitazioni massacrate dai lavori di scavo?''. 

De Simone il marzo scorso lancio' l'allarme di possibili danni al David di Michelangelo per le future vibrazioni provocati dai treni dell'Alta velocita' sotto il centro di Firenze. ''Su cosa si basa la certezza di Moretti che a Firenze non accadra' quello avvenuto durante i lavori dei tunnel di Bologna dove palazzi distanti un centinaio di metri hanno subito gravi lesioni?'', prosegue De Simone che ha fornito i suoi calcoli alla soprintendenza al Polo museale di Firenze. ''Nei centri urbani - fa osservare ancora -, quando si scava un tunnel, sostituire l'elasticita' e la permeabilita' del terreno con il cemento ha limiti molto precisi e quantificabili. Se vengono superati si espongono automaticamente i palazzi delle zone limitrofe a rischi di stabilita'. I fenomeni di vibrazioni, risonanze, alterazioni delle falde acquifere, se non sono ben controllati, possono generare seri danni alle persone ed ai manufatti vicini, e per 'effetto domino' anche ai palazzi piu' distanti''.

 

Parlando dei lavori della Tav, l'a.d. di Ferrovie dello Stato sottolinea poi che "i lavori più vicini alle case come quelli che dobbiamo fare a Firenze li abbiamo fatti a Bologna e soprattutto a Torino. Se si va - ha concluso - a chiedere ai torinesi qual è il lavoro più bello che hanno avuto negli ultimi anni dicono il passante ferroviario".